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I cittadini che volessero procedere alla restituzione della cosidetta ''busta pesante'' si trovano di fronte a difficoltà burocratiche ''insormontabili'' che sono tali anche per i commercialisti. Il governo però - rileva la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti - di fronte a questa ''confusione totale'' non ''si è degnato nemmeno di una risposta'' alla richiesta di proroga dell'imminente inizio della restituzione a partire dal 16 giugno prossimo''. ''Né ai parlamentari, né alle lettere inviate da me assieme al presidente delle marche Gianmario Spacca, né all'ordine dei commercialisti che ha formalizzato la impossibilità a mettere cittadini e imprese nelle condizioni di poter sapere quanto restituire dei tributi non versati, è stato risposto alcunché. E' oltretutto paradossale - prosegue la presidente - e direi rasenta l'atteggiamento immorale, il fatto che i cittadini vogliano compiere il loro dovere di onesti contribuenti e lo stato non li mette nelle condizioni per poterlo fare. Dico sin da subito che come Regione forniremo tutta l'assistenza legale a quei cittadini che, per le difficoltà burocratiche e la intricata procedura, fossero costretti a non ottemperare l'obbligo del pagamento della prima rata entro il prossimo 16 febbraio''. ''E' scandaloso ed inaccettabile - secondo la Lorenzetti - l'atteggiamento di totale silenzio da parte del Governo e dell'agenzia delle entrate, che pure abbiamo investito della questione''. Le procedure di restituzione della ''busta pesante'' previste nei giorni scorsi dall'Amministrazione finanziaria dello Stato - ricorda la presidente - ''sono complesse e difficilmente applicabili per cittadini, imprese e professionisti. E' forte il rischio di grande confusione e incertezza, come dimostrano peraltro le segnalazioni che giungono da tutti gli uffici periferici delle Entrate e da moltissimi soggetti''. In base alla circolare di aprile emanata dall'Amministrazione finanziaria tutti i soggetti interessati dovranno presentare, entro il 16 giugno 2009, un articolato modello nel quale indicare nel dettaglio i cosiddetti 'oneri sospesi'. ''Le difficoltà operative per cittadini e imprese, ormai sotto gli occhi di tutti - sottolinea la presidente - appaiono insormontabili: con questa procedura, di fatto, si pone in capo a loro la ricostruzione della posizione fiscale pendente, con la necessità di recuperare dati ad oltre 10 anni dall'evento, mentre gli stessi sono gia' a disposizione della Amministrazione finanziaria statale. Anche i professionisti di settore sono in difficoltà, per la concomitanza di tale scadenza con il periodo dell'anno più complesso in termini di adempimenti fiscali. Per queste ragioni - conclude la presidente - è stata richiesta forza al Governo nazionale di rinviare almeno a fine 2010 l'avvio della restituzione degli oneri sospesi e di accrescere la quota di esonero, che rappresenterebbe anche una veloce ed efficace misura anticrisi, visto che si tratta di un territorio gravemente colpito perché alla crisi globale si aggiunge quella dell'azienda Merloni''. Condividi