Perugia/ L’Onaosi apre le porte agli orfani dei medici vittime del coronavirus
PERUGIA - Sono finora 143 gli operatori sanitari italiani che hanno perso la vita mentre facevano il proprio lavoro, per tentare di salvare i pazienti affetti da Coronavirus. Per essere concretamente al fianco delle famiglie così duramente colpite, l'Onaosi (Opera Nazionale Assistenza Orfani dei Sanitari italiani) ha deciso di estendere i propri servizi anche ai figli rimasti orfani di sanitari che attualmente non erano contribuenti della fondazione.
"Ad oggi, in base al nostro statuto - spiega Serafino Zucchelli, presidente di Onaosi - possiamo fornire assistenza solo ai figli dei 143mila sanitari contribuenti, obbligatori o volontari, che versano ogni mese una quota del loro stipendio. ma è in momenti di emergenze come quella attuale che una classe professionale deve mostrarsi unita: la nostra fondazione è aperta a tutti".
Gli orfani dei sanitari non contribuenti morti per Covid-19 potranno quindi ricevere ospitalità gratuita presso il collegio Onaosi di Perugia.

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