Coronavirus/ A Norcia "viene meno la speranza"
NORCIA - "E' di nuovo tutto chiuso, una tragedia nella tragedia, sembra di stare dentro un film dell'orrore. Ma questo è il secondo atto, il primo lo stiamo vivendo da oltre 3 anni con il dopo sisma". Parole di Alberto Allegrini, responsabile di Confcommercio Valnerina e imprenditore del settore turistico di Norcia, che pronuncia camminando per le strade e piazze praticamente deserte della città di San Benedetto - raggiunte dall'ANSA - dopo un mese di emergenza coronavirus.
I negozi, anche quelli che potrebbero stare aperti come le norcinerie, sono tutti chiusi. Di gente in città se ne incontra soltanto un po' davanti a una banca in attesa del proprio turno allo sportello. Chi vende frutta e verdura carica delle casse su un furgone per le consegne a domicilio.
"Il terremoto - aggiunge Allegrini - in pochi secondi ci aveva fatto tornare indietro di 45 anni, facendoci venire meno le nostre case e i nostri locali, ma adesso, con questa emergenza che si somma al dopo sisma, ci sta venendo meno la speranza".

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