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Mauro Alcherigi segreteria regionale Prc dell’Umbria Dopo il voto degli italiani all’estero, è opportuno che il Parlamento o Italiano affronti tempestivamente la questione del voto agli studenti universitari e ai lavoratori fuori sede, oltre a quello dei cittadini stranieri da anni residenti in Italia. Il 6 e 7 Giugno prossimi si terranno le consultazioni per le elezioni europee ma a più di 250.000 studenti fuori sede sarà e un altissimo numero di lavoratori pendolari non potrà ancora una volta esercitare questo elementare diritto. L'Italia è un paese strano, i reclusi possono votare dal luogo di reclusione, ai militari è consentito questo diritto dovunque si trovino, mentre per i giovani, studenti fuori sede e lavoratori pendolari questo diritto viene negato. Un diritto invece, sancito da decenni, in altri paesi europei quali Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Irlanda, Svizzera, Belgio, Danimarca e Paesi Bassi. Rifondazione Comunista si impegnerà in ogni luogo per sostenere tutte le iniziative volte ad introdurre anche in Italia metodologie di voto per coloro che vivono lontano dal luogo di residenza e per i cittadini stranieri da molti anni residenti in Italia. E’ proprio vero, sono sempre i più deboli ad essere esclusi dalla partecipazione alla vita democratica per questo Rifondazione Comunista chiederà che la garanzia del diritto di voto deve essere accompagnata da misure che garantiscano l’effettivo esercizio di questo diritto. La democrazia ha bisogno della partecipazione attiva di tutti quelli che vivono nel nostro Paese indipendentemente dal luogo in cui si trovano o dal proprio Paese di origine. Condividi