Il vice presidente del Csm all’inaugurazione dell’anno giudiziario a Perugia
PERUGIA - Alla presenza del vice presidente del Consiglio superiore della magistratura David Ermini è stato inaugurato l'anno giudiziario del distretto della Corte d'appello di Perugia. Alla cerimonia hanno partecipato anche la presidente della Regione Donatella Tesei e quello dell'Assemblea legislativa Marco Squarta.
In aula particolarmente affollata tanti magistrati e rappresentanti del mondo forense e del personale amministrativo, con i vertici degli Uffici e delle forze di polizia. Con loro anche il prefetto di Perugia Claudio Sgaraglia e il sindaco Andrea Romizi.
Ermini, emerse vicende dolorose sul Csm
Le indagini della procura di Perugia "hanno disvelato un agire tendente ad influenzare le decisioni del Csm e screditare altri magistrati".
Si è soffermato sulle "vicende dolorosissime per il Consiglio superiore" della magistratura, venute alla luce nel corso di indagini condotte dalla procura di Perugia, il vice presidente del Csm David Ermini intervenuto all'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte d'appello del capoluogo umbro. "Hanno disvelato - ha aggiunto - un agire tendente ad influenzare le decisioni del Csm e screditare altri magistrati".
Per Ermini "durissimo è stato il colpo al prestigio, alla credibilità e alla autorevolezza del Consiglio e dell'intero ordine giudiziario". "Gravissima - ha sottolineato - la lesione della legittimazione dell'uno e dell'altro agli occhi dei cittadini. Nondimeno, oggi, a distanza di alcuni mesi da quelle drammatiche settimane e guardando al lavoro nel frattempo compiuto, sono lieto di potere affermare che l'istituzione, non solo ha trovato la forza per continuare a svolgere le sue funzioni con assoluta regolarità, ma è riuscita a conseguire risultati importanti".
Cardella, si collabori con l’informazione - Per il pg di Perugia "la segretezza delle investigazioni va tutelata, ma finché serve ed è compito del pubblico ministero individuarne il limite".
"Si diceva una volta che il magistrato deve parlare solo per sentenze. Oggi tale principio è superato dalle pressanti esigenze della informazione e del controllo sociale e il magistrato con sobrietà e con compostezza deve collaborare, offrendo una informazione tecnica e obiettiva, scevra da personali valutazioni ed enfasi, usando un linguaggio appropriato ma comprensibile": ad affermarlo il procuratore generale della repubblica di Perugia durante il suo intervento per l'inaugurazione dell'anno giudiziario.
"Comunicare, subito dopo la lettura del dispositivo - ha detto ancora Cardella -, i motivi principali della decisione, che saranno noti, sostenuti da dotte argomentazioni, dopo un tempo sideralmente lontano dalle esigenze dell'informazione, è possibile. Lo ha fatto la Corte Costituzionale, dimostrando di essere sensibile alle giuste esigenze di questo tempo". Per il pg "la segretezza delle investigazioni va tutelata, ma finché serve ed è compito del pubblico ministero individuarne il limite".

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