anticrisi.jpg
“La crisi continua mentre nel paese si parla di nani e ballerine”. Così Enrico Flamini, segretario provinciale del Prc perugino, questa mattina durante la conferenza stampa dove sono stati presentati i candidati per il Consiglio provinciale di Perugia e le proposte politiche del partito. In rappresentanza di tutta la lista erano presenti, oltre allo stesso Flamini, anche Andrea Meniconi, Paolo Corgna, Giuliano Granocchia, Maura Coltorti e Luca Ceccarelli. Al centro dell’attenzione, ovviamente, la crisi economica. E se la campagna degli altri partiti negli ultimi giorni è stata incentrata sul tema sicurezza, da queste parti il concetto non è inteso solo come ordine e legalità, ma anche come sicurezza del lavoro e del reddito. Primo insomma, battere la crisi, che non risparmia la provincia perugina. La ricetta anticrisi del Prc la illustra lo stesso Flamini: “Noi crediamo che per uscire dalla crisi bisogna distribuire le risorse. E qui in Umbria il Prc ha dato il suo contributo: penso per esempio alle iniziative messe in campo dal Consiglio regionale per sostenere disoccupati e cassintegrati”. Ma distribuire le risorse non basta, occorrono gli investimenti, “ad esempio – prosegue Flamini – nelle politiche per la scuola, oltre a dare vita a quella istituzione fondamentale che è il reddito sociale. Quest’ultimo – precisa – non è uno slogan elettorale. Le risorse possono essere trovate con scelte politiche precise. E poi bisogna aspettare il dibattito che ci sarà in Consiglio regionale proprio su questa proposta di legge avanzata dal Prc sul reddito sociale”. La crisi, insomma, è al centro dei pensieri. Da queste parti la indicano come “l’elemento decisivo” su cui è stata ri-fondata l’alleanza del centrosinistra regionale che si candida a governare le istituzioni. Da qui, fanno capire, non si scappa. E in caso di vittoria le giunte saranno messe alla prova dei fatti. Il concetto lo ribadisce Giuliano Granocchia, assessore provinciale al Lavoro e alla Formazione e candidato, anch’egli come Flamini, al Consiglio dell’ente di piazza Italia: “La proposta del reddito sociale – spiega – ha un senso proprio perché la crisi economica è stata assunta da tutta la coalizione come cardine del programma politico. Noi non vogliamo parlare di acqua calda ma di cose concrete”. E un esempio di queste cose concrete sono le cifre che Granocchia snocciola a proposito del lavoro fatto da lui e dal suo assessorato nel corso degli anni. Numeri che parlano di una regione seconda, a livello nazionale, per i servizi offerti contro la disoccupazione. Oppure quel più 76 per cento per quanto riguarda l’avviamento al lavoro delle categorie cosiddette “svantaggiate”. “In termini assoluti – gongola Granocchia – abbiamo avviato al lavoro più persone svantaggiate noi della provincia di Milano. Sono risultati – continua – che non cadono dal cielo, ma bensì sono il frutto della precisa scelta politica del pubblico di non ritirarsi da questo tipo di servizi che devono essere offerti al cittadino”. Condividi