La drammatica flessione del Pil nei Paesi della zona Ocse (-4,2% per l'anno, il ribasso più forte registrato dal 1960) indica chiaramente che la crisi prosegue a ritmi incessanti. L'attuale crisi è il risultato delle politiche liberiste sbagliate fatte a livello mondiale, europeo ed italiano negli ultimi decenni, politiche di classe che hanno favorito imprenditori e banchieri, comprimendo e tagliando salari e pensioni.
L'unico modo che abbiamo di fronte per uscire dalla crisi è quello di redistribuire massicciamente risorse, aumentando stipendi e pensioni e dando vita a un vero new deal europeo che metta al primo posto la necessità di fornire un vero salario europeo che uniformi verso l'alto i diversi livelli salariali dei diversi Paesi: questa è la proposta della lista comunista alle elezioni europee, l'unica che può far uscire i nostri Paesi dalla crisi che stanno vivendo.
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