L’inchiesta della magistratura di Catanzaro ha messo in luce una penetrazione mafiosa e criminale a Perugia e nell’Umbria.

Emerge in modo lampante che l’Umbria non rappresenta più quel territorio dove la coesione sociale teneva lontana la criminalità organizzata, dove c’era lavoro, dove un welfare efficiente garantiva uno stato di diritto e garantiva i suoi cittadini.

Tutto ciò si è dissolto nell’ipocrisia di un nuovo che non esiste, nella demagogia di un fantomatico “mercato”, nella falsità di un falso efficientismo economico.

L’ economia Umbra è in recessione da ormai 10, la migliore gioventù emigra, quelli che rimangono fanno fatica a pensare al proprio futuro, sono sempre più numerosi casi di povertà, il bisogno di una casa rappresenta una drammatica realtà.

In questa situazione sociale ed economica la criminalità sta penetrando, in maniera sempre più forte e decisa, sia nel campo economico che in quello politico.

La situazione reale è molto più drammatica della narrazione emersa nel dibattito politico delle recentissime campagne elettorali di Comune e Regione, dove veniva descritta una società che non esiste.

Recessione, povertà, degrado sociale, favoriscono senza dubbio la penetrazione della criminalità organizzata e la fine dell’Umbria.

Tutto ciò non può che destare seria preoccupazione

Umbrialeft chiede, quindi, la convocazione urgente di un consiglio comunale aperto dove la politica, le associazioni tutte, il sindacato ed i cittadini tutti possano intervenire in questa drammatica vicenda e dare una risposta, forte ed immediata, ad una vicenda che non possiamo più sottacere.

Dobbiamo tutti scendere in campo per fermare questa pericolosa ascesa della criminalità organizzata nella nostra città, nella nostra regione, dove il lavoro, l’onestà, la famiglia hanno rappresentato da sempre valori ed ideali da trasmettersi di generazione in generazione

Attilio Gambacorta
Associazione culturale Umbrialeft

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