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E' ''un ulteriore regalo ai cementieri e ai costruttori'', secondo Italia nostra, il disegno di legge regionale dal titolo Il governo del territorio e la pianificazione, che - sempre secondo l'associazione - non introduce alcuna semplificazione normativa, risulta incostituzionale e dequalifica l'immagine dell'Umbria legata allo slogan Cuore verde d'Italia, a favore di un territorio di snodo stradale per il centro del Paese. Italia nostra - che su questi temi ha tenuto stamani una conferenza stampa a Perugia - ha scritto una lettera al presidente della seconda commissione permanente del Consiglio regionale, Franco Tomassoni, e al presidente del Consiglio regionale, Fabrizio Bracco, al quale chiederà un incontro, ed ha annunciato un esposto alla presidenza del Consiglio dei ministri perché questa legge, se approvata, possa essere impugnata davanti alla Corte costituzionale. Il presidente regionale dell'associazione, Gianfranco Angeli, e il presidente di Italia nostra Perugia, Urbano Barelli, hanno anche sottolineato, nel corso della conferenza stampa, ''l'insussistenza'' delle ragioni per la richiesta di urgenza avanzata per il disegno di legge, e hanno chiesto di separare i diversi temi, piano casa, disegno strategico territoriale e piano paesaggistico. Oppure - hanno osservato - laddove li si volesse accorpare, lo si faccia con un Testo unico, ''non ampliando la confusione e facendo un disegno di legge dove 39 articoli su 94 sono di modifiche di altri articoli sparsi in altrettante leggi''. Per quanto riguarda l'ipotesi di illegittimità costituzionale del disegno di legge, Barelli ha spiegato che il Decreto Urbani, il codice dei beni culturali approvato nel 2004 (D.Lgs.n.42/2004), prevede, nell'articolo 145, che il piano paesaggistico governi l'intero territorio regionale e non sia subordinato ad alcun altro piano. ''Invece - ha affermato il presidente di Italia nostra Perugia - in questo disegno di legge si prevede che a governare il territorio sia il Dst (disegno strategico territoriale), che è un mix di piano urbanistico e di piano economico. Quindi significa che in Umbria si subordina il paesaggio all'economia, cosa che non è consentita né dal codice Urbani, né dall'art. 9 della Costituzione che prevede che il paesaggio sia un bene sovraordinato a qualsiasi altro interesse pubblico''. Secondo Italia nostra, ''il già approvato Dst, che prevede la trasformazione della E45 in autostrada, è un regalo ai cementieri'', così come ''un regalo ai costruttori è il premio di cubatura che dà attuazione alla pessima legge sui centri storici dell'anno scorso; e lo è l'incremento del 35% di cubatura per un minimo di tre edifici interessati da interventi di demolizione e ricostruzione, mentre per i proprietari di uno o due appartamenti è previsto solo il 25%''. I rappresentanti umbri di Italia nostra hanno anche definito ''sospetta'' la ''fretta dell'Umbria su questi temi, quando manca ancora il decreto del governo sul piano casa'', ipotizzando ''interessi economici molto forti'' alla base di questa scelta. Si chiede di approvare il decreto entro il prossimo 30 giugno, hanno osservato Barelli e Angeli, auspicando invece un pubblico dibattito e spiegando di non aver partecipato all'audizione in commissione regionale perché convocata in tempi troppo brevi. Condividi