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di Giorgio Bonomi, critico d’arte ed ex consigliere comunale Caro Boccali, nel momento in cui ti appresti a diventare il Sindaco di Perugia, ho una, una sola, domanda da farti: la fine (più presunta che reale) delle ideologie, delle contrapposizioni frontali, della lotta tra le classi significa anche la fine delle differenze? Tra gruppi sociali, culturali, etnici e quant’altri dobbiamo avere omologazione oppure il rispetto delle differenze? Una cosa, tra le tante, che il femminismo ci ha insegnato è proprio il dover rispettare le “differenze” e non applicare un’astratta “uguaglianza” tra diversi. Del resto quando si crede che si sia tutti uguali (deboli e forti, ricchi e poveri, operai e padroni e così via) significa che la categoria più forte schiaccia la più debole tanto che questa neanche reagisce. Tutto questo per introdurre un quesito particolare: può una Giunta di centrosinistra avvalersi della consulenza di un personaggio dichiaratamente di centrodestra (su questioni che investono la politica non meramente amministrative)? Per esempio, la tua Giunta chiamerebbe Maroni a fare l’Assessore alla Sicurezza? O Tremonti al Bilancio? Sono sicuro della tua risposta negativa. Ma allora perché la Giunta uscente, e probabilmente la prossima gli rinnoverà l’incarico, si è valsa della consulenza e della collaborazione di chi, pochi giorni fa, ha dichiarato testualmente: “Mi riconosco in toto nell’azione del Governo [Berlusconi]: nella serietà e nel rigore con cui Tremonti sta affrontando la crisi economica, nelle riforme di pubblica amministrazione e scuola, e ovviamente nella necessità, sollevata dal ministro Bondi, che il nostro patrimonio artistico e culturale generi profitto e non drammatico passivo. […] Ho capito che Berlusconi rappresenta l’unica possibilità di modernizzare il nostro Paese”. Sono le parole di chi cura le mostre d’arte contemporanea al Palazzo Penna, Luca Beatrice. Questo, è vero, si trova in buona compagnia con quello Sgarbi, solito ai grandi insulti per comunisti e magistrati, che viene chiamato non solo dagli Assessori del PD ma anche da quelli che si dicono Comunisti Italiani. Che avessero ragione Berlusconi, Fini e compagnia bella? Condividi