PERUGIA - Si apre un nuovo percorso per le aziende sottratte alla mafia. Al Viminale la ministra Luciana Lamorgese, il direttore dell'Anbsc (agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati) Bruno Frattasi e il vicepresidente di Unioncamere nazionale e presidente della Camera di commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni hanno presentato "Open data aziende confiscate", portale on-line con tutte le informazioni sulle imprese strappate dallo Stato al dominio mafioso.

Il progetto realizzato dall'Agenzia - Anbsc, da Unioncamere e Infocamere intende agevolare la massima trasparenza sulla gestione e sulla destinazione dei beni confiscati alla criminalità. Con un obiettivo prioritario: ridurre al massimo i tempi di assegnazione delle imprese e, di conseguenza, i rischi che le stesse finiscano per chiudere. Mencaroni ha sottolineato come "grazie a questa partnership siano finalmente fruibili e accessibili nell'immediato tutte le informazioni, economiche ma non solo, relative alle aziende confiscate".

"Per dare una dimensione al fenomeno - ha precisato Giorgio Mencaroni - su base nazionale, le aziende confiscate alla criminalità in via definitiva sono 2.317. La quasi totalità (il 90,8%) si trova in cinque regioni: una su tre (32%) in Sicilia, il resto in Campania (17,5%), Lazio (13,4%), Calabria (13%) e Lombardia (8,4%). I settori più coinvolti sono le costruzioni, pari al 23% delle imprese confiscate, il commercio (21,5%), la ristorazione e le strutture ricettive (8,5%), l'immobiliare (7,3%), il manifatturiero (7,2%), i trasporti e le attività di magazzinaggio (5,6%) e l'agricoltura (4,5%). In Umbria le aziende confiscate alla criminalità ad oggi sono quattro, due in provincia di Perugia nei settori servizi di informazione e comunicazione e attività immobiliare. E due in provincia di Terni, nei settori costruzioni e attività di servizi di alloggio e ristorazione".

 

 

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