di Daniele Bovi
Il problema sicurezza a Perugia, primo fra tutti droga e spaccio con tutto quello che ne consegue, è circoscritto e quindi attaccabile. Parola del candidato sindaco del centrosinistra Wladimiro Boccali. E per attaccarlo il Pd ha pensato ad una collaborazione con uno dei pezzi da novanta del partito e super esperto del problema, ovvero l'ex prefetto di Roma e attuale senatore democratico Achille Serra.
La futura collaborazione e alcune delle iniziative che il centrosinistra vuole mettere in campo sulla questione sono state presentate questa mattina con una conferenza stampa nella sede del comitato elettorale di Boccali. “Con Boccali – dice Serra – abbiamo parlato di tre cose: della collaborazione a cui dare vita, delle cose che possiamo realizzare e del no che si deve dire alla politica degli annunci. La sicurezza non ha colori e da questo settore bisogna bandire gli ideologismi”.
Garantire la sicurezza dei cittadini è un compito, sostengono all'unisono i due, che spetta al governo centrale. Il sindaco può sbattere i pugni sul tavolo del prefetto per chiedere più uomini e più risorse, “ma non spetta al sindaco individuare le soluzioni”. Se il risultato del 6 e 7 giugno dovesse essere favorevole a Boccali, l'impegno che Serra si prende con la città è quello di essere a Perugia una volta alla settimana per mettere in campo idee e soluzioni. Una Perugia che è stata divisa da Boccali in dieci zone: le due che, secondo lui, presentano i maggiori problemi, dove “è maggiore il livello di insicurezza percepita” sono quelle del entro storico e della stazione Fontivegge.
Alcuni degli ingredienti che la coppia Boccali-Serra vorrà usare per rispondere a questo senso di insicurezza, reale o solo percepita non importa, sono stati anticipati dai due stamattina: primo fra tutti la necessità di mandare più uomini per strada, sottraendoli da compiti che possono essere appaltati anche a civili, come ad esempio le pratiche relative a passaporti e permessi di soggiorno; illuminazione delle periferie e non solo con conseguente utilizzo di telecamere; valorizzazione del ruolo della Polizia municipale: “Il vigile – dice Serra – deve diventare figura di mediazione e non essere considerato solo come il contravventore”; rilancio del patto sulla sicurezza stipulato quando agli Interni c'era il ministro Amato; ragionare con le forze dell'ordine sull'opportunità di istituire un presidio fisso in centro; rilancio delle residenze pubbliche con una percentuale di esse da riservare alle forze dell'ordine; una più alta attenzione per le vittime dei reati: e qui Boccali scende più nello specifico. “Pensiamo – dice – ad un'assicurazione per tutti i nuclei familiari allo scopo di risarcire coloro che subiscono piccoli furti o danneggiamenti”.
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