Perugia/Giornata mondiale prematurità: la torre degli Sciri si illumina di viola
PERUGIA - In occasione della giornata mondiale della prematurità, domenica 17 novembre, la torre degli Sciri si illuminerà di viola, colore simbolo della ricorrenza.
Nel contempo, sempre domenica 17, il reparto di terapia intensiva neonatale aprirà le sue porte per ospitare, oltre ai genitori, anche gli altri parenti dei piccoli pazienti. Alle 17 sarà il vice sindaco Tuteri a portare i saluti istituzionali dell’Amministrazione; successivamente i flauti dell’orchestra da Camera di Perugia daranno vita ad un momento musicale.
Nel corso della giornata verrà anche presentata la nuova associazione “la carica dei prematuri”, nata a supporto dei piccoli pazienti e dei loro genitori.
Nel mondo circa 1 bambino su 10 nasce prematuro ed in Italia questo problema riguarda circa il 7% dei nati, chiaramente con gradi di gravità molto diversi fra loro che vanno dal neonato di peso inferiore ai 500g, al neonato che nasce giusto un paio di settimane prima del termine.
Le problematiche di questi bambini sono molteplici: respiratorie, cardiocircolatorie, neurologiche, infettivologiche, ma l'assistenza a questi pazienti è un impegno che richiede una grande attenzione che va, e deve andare, anche oltre a ciò che si considera di interesse strettamente medico.
Le TIN (terapia intensiva neonatale) come quella di Perugia sono reparti di eccellenza nel trattamento di questi bambini, con la disponibilità di attrezzature all'avanguardia come ventilatori meccanici, termo culle e sistemi di supporto e di monitoraggio avanzati, ma anche, e sempre di più, professionisti attenti e preparati a prendersi cura della crescita e dello sviluppo complessivo del neonato e della sua famiglia.
Ed é proprio in questa direzione che vanno i progetti di miglioramento del reparto, in cui si prevede sempre maggiore attenzione agli aspetti legati all’ambiente, alla famiglia ed alla relazione genitore-bambino.
Alla luce di ciò è facile comprendere l’importanza che ha per gli addetti ai lavori ogni progetto che metta al centro dell’attenzione l’ambiente del neonato prematuro.
Tuttavia l’adozione e l’applicazione di questi metodi in un reparto di terapia intensiva neonatale è tutt’altro che semplice, poiché comporta necessariamente un cambiamento del tipo di assistenza che viene offerta al piccolo paziente, anzi per meglio dire una “rivoluzione” del lavoro: si promuove infatti un’assistenza non più basata, come quella fornita finora, sull'esecuzione di compiti (cosiddetta "task-based") ma un’assistenza centrata sulla relazione e sulla comunicazione con il neonato e la sua famiglia ("relationship-based").
La realizzazione di questo cambiamento, ossia l’implementazione di un’assistenza relationship-oriented, richiede di possedere le motivazioni e le competenze necessarie per accompagnare il neonato nel suo percorso evolutivo e sostenere la sua famiglia in questo tragitto, sapendo coniugare imprescindibili aspetti tecnico-scientifici con aspetti emozionali relazionali.
“Noi tutti crediamo molto – sottolineano dalla Tin di Perugia - in questi miglioramenti e ci stiamo lavorando in molti sensi, abbiamo lavorato innanzi tutto su noi stessi come team, sulla nostra motivazione, sulle capacità di collaborazione e comunicazione efficace, abbiamo speso energie in formazione specifica, ma abbiamo ancora tanto da fare, tanti altri progetti da realizzare e stiamo procedendo con convinzione verso il grande cambiamento che sarà il poter passare dal curare i nostri piccoli pazienti al prenderci cura di loro e delle loro famiglie”.

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