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Fabrizio Fratini FP - CGIL Regionale Umbria A distanza di alcune settimane dalla richiesta di incontro unitaria inoltrata all’Assessore regionale alla Sanità Maurizio Rosi, al fine di avere chiarimenti in merito ad un atto incomprensibile con il quale, da un lato autorizza le Aziende Sanitarie Umbre ad assumere il personale e dall’altro impone oltre al taglio già previsto dalla legge finanziaria che è pari all’1,4% della spesa per il personale riferita a quella del 2004, un ulteriore decurtazione dello 0,7% sui costi del 2008. Non avendo avuto ad oggi nessuna risposta sentiamo la necessità di sollecitare tale richiesta di incontro, nell’auspicio che si tenga quanto prima, in quanto siamo in una situazione per la quale non c’è da stare allegri. Di fatto le tanto attese autorizzazioni per le ASL e le Aziende Ospedaliere Umbre, al fine di coprire i posti resisi vacanti a seguito di pensionamenti e licenziamenti, si trasformano in una beffa bella e buona. Infatti per stare nei tetti di spesa fissati dalla Regione Umbria, non solo non si potrà dar seguito alla copertura dei posti vacanti, non solo non si potrà più stabilizzare alcun precario, ma il rischio vero è che si chiuda qualche servizio. A chi giova tutto ciò? Quali le motivazioni che hanno spinto l’assessorato alla ulteriore riduzione della spesa del personale? Non è dato saperlo. Ci troviamo di fronte ad un atto unilaterale senza che nessuno si sia preso la briga di comunicarlo alle OO.SS. Unica cosa certa che le scelte fatte negli ultimi tempi pesano e non poco sulle spalle degli operatori del servizio sanitario pubblico, che con abnegazione e spirito di collaborazione hanno sempre garantito una qualità dei servizi accettabile. Forse quest’ultima decisione, con una mancata riorganizzazione generale dei servizi, sarà la goccia che farà traboccare il vaso e chi assume gli atti unilateralmente se ne accollerà per intero la responsabilità. Assessore un consiglio, ci convochi presto! Condividi