PERUGIA - La secolarizzazione accelera, cresce di molto l’indifferentismo religioso. Nel 2018 in Italia il numero di coloro che non frequentano mai un luogo di culto, supera per la prima volta il numero di coloro che lo frequentano almeno una volta alla settimana.

Infatti i frequentanti (almeno una volta a settimana) sono scesi nel 2018 al 24,9%(dal 36,4% del 2011, con un calo di 11,5 punti percentuali) della popolazione sopra i 6 anni, mentre gli italiani che non frequentano mai un luogo di culto sono saliti al 25,6% (dal 15,9% del 2001, quindi con un aumento di 9,7 punti percentuali). In altre parole, i secondi hanno superato i primi.

In valori assoluti, nel 2001 in Italia i frequentanti almeno una volta a settimana erano 19,475 milioni, scesi via via a 14,264 milioni nel 2018, con una perdita di 5,211 milioni di persone, mentre coloro che non frequentano mai è salito nello stesso periodo da 8,508 a 14,67 milioni (+6,162 milioni di persone).

L’andamento in Umbria

Il Rapporto Mediacom043 contiene anche un Focus sull’Umbria, dove la svolta – ossia il superamento dei mai frequentanti sui frequentanti un luogo di culto – sarebbe avvenuta già nel 2016, due anni prima del dato nazionale.

Tra il 2001 e il 2018 il numero dei frequentanti è sceso in Umbria da 232mila a 177mila (55mila, pari -23,7%), mentre i mai frequentanti sono saliti fortemente, passando dai 122mila del 2001 ai 218mila del 2018 (+96mila, pari a +78,7%). In entrambi i casi, sia sul calo dei frequentanti che del boom dei non frequentanti, i dati umbri sono superiori alla media nazionale.

Il risultato è che, nel 2018, l’Umbria figurava, tra le 20 regioni italiane, la quattordicesima per partecipazione religiosa e la decima per percentuale di popolazione che non frequenta mai luoghi di culto.

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