PERUGIA - In laboratorio "ogni traccia biologica viene trattata ed esaminata singolarmente ed e' assolutamente impossibile arrivare a mescolanze di Dna fra una traccia e l'altra". E' quanto ha spiegato davanti alla Corte d'assise di Perugia, la biologa Patrizia Stefanoni, funzionaria della sessione di genetica forense della polizia scientifica di Roma, che ha escluso qualsiasi ipotesi di contaminazione dei reperti durante le analisi di laboratorio svolte nel corso delle indagini sull'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher.
La biologa, sentita oggi come testimone del processo che vede imputati Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l'omicidio della studentessa inglese, ha spiegato che nel corso delle indagini di laboratorio "e' stato estratto 50 volte" il Dna della vittima trovato anche sulla lama del coltello sequestrato nell'abitazione di Raffaele Sollecito e ritenuto dall'accusa l'arma del delitto. Lo stesso coltello dove, sul manico, e' stato isolato il Dna di Amanda Knox.
L'esperta ha quindi sottolineato che "all'interno di ogni sessione di lavoro vengono fatti dei controlli" e che nello svolgimento delle operazioni di laboratorio "viene utilizzato materiale monouso".
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