Regionali Umbria: domani alle urne
PERUGIA - Oltre 700mila cittadini umbri saranno chiamati a votare domani, domenica 27 ottobre per scegliere, tra 8 candidati, il nuovo presidente della Regione. Ma di fatto si tratta di una sfida a due tra la candidata del centrodestra Donatella Tesei e quello del patto civico con Pd-M5s, Vincenzo Bianconi.
Rush finale della campagna elettorale in Umbria con la discesa in campo del Governo schierato - con la rumorosa assenza di Matteo Renzi - a sostegno del candidato civico Vincenzo Bianconi. Un sfida all'ultimo voto che ha visto impegnati tutti i leader nazionali in comizi di piazza, tra Terni, Perugia e Norcia.... Uno scontro aperto, duro, che ormai assume una rilevanza nazionale, tanto che il leader leghista Matteo Salvini, ha attaccato ad alzo zero il premier Giuseppe Conte: "Lo vedo molto suscettibile ultimamente. Ha capito che per lui la pacchia sta finendo", ha sottolineato da Città di Castello.
A Narni, in una meravigliosa cattedrale sconsacrata trasformata in Auditorium, si è invece presentata unita la maggioranza di governo: il premier Giuseppe Conte, i leader Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti e Roberto Speranza hanno dato vita a un evento unitario (unica assenza quella di Matteo Renzi) a favore di un'alleanza che vedra domani il suo battesimo ufficiale. Unità consacrata anche da una passeggiata nelle strade della cittadina umbra.
"In queste ore alcuni commentatori – ha chiarito il Presidente del Consiglio - si stanno interrogando se il premier stia facendo campagna elettorale. Se l'avessi fatta sarei stato qui ogni giorno. No, non la sto facendo. Ma sono orgogliosamente qui a offrire una testimonianza, consapevole che qui non si vota per il governo ma è un esperimento interessante".
Dopo aver elencato i meriti della sua manovra, Conte si è lasciato andare dichiarando il suo endorsement esplicito al candidato Bianconi: "I sogni per essere comunicati hanno bisogno di leadership, noi ci siamo con coraggio e determinazione e ci saremo anche dopo questa competizione: Vincenzo – ha esclamato tra gli applausi - noi ti sosteniamo".
Anche il segretario del Pd, si è speso apertamente in questa battaglia: "Guardiamo con sospetto chi anche qui in Umbria, non dà risposte alle paure, anzi le cavalca. Siamo diversi – ha osservato Nicola Zingaretti - ma tutti uniti dall'amore per l'Italia. Abbiamo bisogno di ricostruire fiducia".
"Non permettiamo a nessuno – ha osservato invece il capo politico dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio - di usare l'Umbria come un trofeo elettorale da parte di chi, a partire da martedì, se ne fregherà di questa terra. Qui – ha aggiunto - abbiamo fatto un patto civico. Non è una semplice alternativa, ma una terza via, in cui la Giunta si compone di eccellenze che non devono rispondere ai partiti, a nessuno se non a chi li ha votati".
Elezioni Umbria, Zingaretti: “Senza l’ubriacone del Papeete stop al superticket sanitario”
Il segretario dem Nicola Zingaretti, nell’ultimo comizio a Spoleto ha pesantemente attaccato ancora Matteo Salvini: “Siamo passati dalla raccolta del consenso dell’ubriacone del Papeete – ha detto - all’abolizione del superticket della sanità. C’è una differenza tra noi e loro, una la capiscono tutti: loro cavalcano i problemi che creano le paura delle persone, noi li vogliamo risolvere”.
Ed ancora . "Dopo 15 mesi della cultura del Papeete, delle bugie, delle aggressioni, dell'odio, hanno lasciato il Paese in ginocchio: noi abbiamo trovato 23 miliardi che stavano arrivando come una valanga con l'Iva. Questa è stata l'eredità, non c'è niente dietro la demagogia di chi è bravo a denunciare ma si è rivelato totalmente incapace di risolvere i problemi e le paure delle persone".
"È bastato che il mondo sapesse che Salvini non era più al governo per abbassare lo spread da 240 a 120 punti. Per colpa sua, con le stupidaggini, con le cretinate che hanno raccontato, le tasse sulle cassette di sicurezza, la flat tax, le divertenti mangiate che si è fatto sono costate agli italiani: in 15 mesi l'Italia ha bruciato 20 miliardi di euro di interessi finanziari sul costo del debito. Ed è bastato che lui se ne andasse, è bastato al mondo la credibilità del governo senza la destra, perché l'Italia risparmiasse in tasse un miliardo e 400 milioni nelle prime due aste" di titoli pubblici.
Con il nuovo governo giallo-rosso, ha rivendicato ancora Zingaretti, "siamo passati dalle favole dei soldi che non c'erano e dei debiti fuori controllo ai fatti concreti: zero aumento dell'Iva, dalla raccolta del consenso dell'ubriacone del Papeete all'abolizione del superticket in sanità perché la sanità già si paga con le tasse". E allora, ha ripetuto, "c'è una differenza tra noi e loro, una la capiscono tutti: loro cavalcano i problemi che creano le paura delle persone, noi li vogliamo risolvere. Ecco la nuova casta che si affaccia nel nome del popolo ma per il popolo non fa niente".
Il segretario dem ha poi aggiunto che l'Umbria "è la terra delle marce della pace, non delle marce dell'odio: è grazie a questo che siete diventati una grande regione del mondo".
Infine, in serata, a poca distanza una dall’altra, nel centro di Città di Castello, naturalmente in due piazze distinte, la manifestazione finale della Lega con il comizio di Salvini e quella del segretario dem, Zingaretti. Il capo politico dei Cinque Stelle, ha invece chiuso a Perugia, mentre la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, a Norcia, in Piazza San Benedetto.

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