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PERUGIA - Giudizio positivo, con riserva. E' quello dato da Cna e Confartigianato Umbria sulla nuova legge regionale che regolamenta l'accesso alla professione di acconciatore e definisce le regole per l'apertura dei saloni. La legge regionale, sottolineano le associazioni in una nota, va a colmare un vuoto legislativo che perdurava dal 2005, anno di emanazione della legge nazionale, introducendo innovazioni normative in un settore, quale quello dei servizi alla persona, ancora regolamentato da una legge del 1963. E' positivo aver dato certezza a circa 1500 imprese del settore, che danno lavoro ad oltre 5000 addetti, consentendo alle stesse di avere un nuovo quadro di riferimento per poter predisporre progetti di sviluppo e qualificazione professionale. Per l'accesso alla professione, la nuova legge stabilisce che per acquisire la qualifica professionale di acconciatore l'allievo debba frequentare un corso triennale di formazione professionale, presso istituti riconosciuti dall'ente pubblico, oppure svolgere un tirocinio lavorativo almeno triennale seguito da un corso abilitativo con esame finale. Cna e Confartigianato non concordano con la Regione su alcuni punti qualificanti della nuova legge quali il mancato riconoscimento del ruolo delle Camere di Commercio e sulle norme per l'accesso alla professione. Nello specifico avevano chiesto con emendamenti un potenziamento del ruolo delle Camere di Commercio quale soggetto centrale nella gestione delle qualifiche professionali e delle imprese di acconciatura. Una richiesta, sottolinea la nota, che e' rimasta disattesa. Ulteriore dissenso e' espresso nella parte normativa che regolamenta l'abilitazione professionale. Cna e Confartigianato avevano proposto che nella commissione regionale per la qualifica professionale ci fosse una forte rappresentanza della categoria; il testo adottato, invece, non stabilisce la composizione della stessa, ma rinvia ad ulteriori atti amministrativi che dovranno essere concordati. Le associazioni, pertanto, invitano la Regione ad aprire un tavolo di confronto. Condividi