La povertà non è un crimine: “Daspo urbano” per 5 senza tetto a Foligno
FOLIGNO - Mentre il consigliere Malaridotto ci ricorda che "il crocifisso nelle scuole non si tocca", 5 senzatetto sono stati identificati e costretti ad allontanarsi dalla città per 48 ore, minacciati di ricevere ulteriori sanzioni qualora si fossero rifiutati.
Questa la denuncia del Direttivo di Foligno in Comune che ha ripreso l’allarme lanciato dalla Caritas in merito alla prima applicazione del “Daspo urbano” in ottemperanza dell'ordinanza 514, firmata dal Sindaco Stefano Zuccarini poche settimane fa.
“Un provvedimento inumano – si dice nella nota - che punisce chi già soffre enormemente e che, senza fornire alcuna soluzione reale, si limita a spostare il problema fuori dalla nostra vista”.
“Vogliamo rilanciare l'appello della Caritas Diocesana di Foligno – afferma anche Foligno in Comune – per dare vita ad una rete di cittadini, associazioni e istituzioni per risolvere il problema nell'immediato, ma abbiamo bisogno di una soluzione strutturale che veda il Comune di Foligno come il centro dei servizi sociali e assistenziali, fornendo un dormitorio pubblico e un servizio di supporto alle persone che vivono in queste condizioni.mQualunque città civile dovrebbe rifiutare e ripudiare il daspo urbano: la povertà non è un crimine”.
Ancora più esplicito al riguardo il direttore della Caritas diocesana di Foligno, Mauro Masciotti, che aveva detto “No al daspo nei confronti dei poveri, sì al daspo alla povertà” aggiungendo la necessità di fare rete e collaborare affinché non si debba ricorrere in futuro a misure di questo tipo per fronteggiare situazioni di povertà. Un invito rivolto tanto alle istituzioni che ai cittadini, comincindo dal segnalare episodi di persone che versano in condizioni di difficoltà, così da poter intervenire in loro sostegno.
Sempre Masciotti faceva presente che l’Ufficio pastorale della Diocesi dispone di strutture all’interno delle quali è possibile accogliere chi non ha un tetto sulla testa, come l’Ospitale di San Giacomo che conta di 16 posti letto, raddoppiati rispetto allo scorso anno. Ed ancora, in uso alla Caritas, due case-famiglia per uomini e donne oltre alla possibilità di rivolgersi a strutture ricettive del territorio per garantire un’adeguata sistemazione a tutte le persone che ne abbiano bisogno. Compreso chi, magari, non è da solo ma ha al suo fianco anche cani o animali da compagnia, per i quali è disponibile una sistemazione nella fattoria solidale della Caritas.
Comunque, sottolineava ancora Masciotti, “la soluzione non può essere il daspo, ma occorre trovare, tutti insieme, strade alternative da percorrere. Fermo restando il fatto che è doveroso l’intervento della giustizia nei confronti di chi commette dei reati… per cui chiediamo ai cittadini e a tutte le persone di buona volontà a mettere a disposizione un po’ del loro tempo per garantire lo svolgimento di un regolare servizio in favore dei bisognosi, soprattutto nelle ore pomeridiane e notturne”.

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