di Nicola Bossi La polizia scientifica ha rintracciato all'interno del caso Meredith Kercher, la ragazza uccisa a Perugia il 1 novembre del 2007, qualcosa come 470 tracce biologiche, ma soltanto alcune sono state trattate nell'udienza di oggi perchè considerate quelle più importanti per "la ricostruzione del delitto". "Nell'abitazione c'erano impronte insaguinate visibili - spiega Patrizia Stefanoni, teste dell'accusa e biloga che ha analizzato i reperti di Dna rintracciati nell'ambito dell'inchiesta - che andavano via scemando dalla camera verso la prota di ingresso. Abbiamo individuato anche impronte di piedi nudi attraverso il "lumisol" che riesce a scoprirle grazie ad un reagente fosforescente". La biologa spiega al Pm Manuela Comodi come è stato individuato materiale organico di Rudy Guede analizzando tamponi vaginali e anali prelevati dal corpo di Meredith Kercher. "L'analisi differenziale .- spiega - consente di separare materiale genetico della vittima da quello del presunto aggressore esterno. Nei casi di violenza sessuale si trovano infatti cellule della vittima e spermatozoi. Con questa tipologia di analisi abbiamo avuto esito negativo. Abbiamo dunque approfondito - come si fa per le morti violente - l'indagine focalizzandoci esclusivamente sull'analisi del cromosoma Y: in questa maniera abbiamo rintracciato il profilo genetico di Rudy Guede sul tampo vaginale. Escluso che tra Meredith e Rudy ci sia stato anche un rapporto di tipo anale sia violento o consenziente". STesso cromosa Y trovato anche su reggiseno della vittima. Condividi