di Elio Clero Bertoldi.

PERUGIA - Da ieri Giorgio Casoli (Fabro 1928-Perugia 2019) riposa nel cimitero monumentale di Monteluce. L'ultimo deferente saluto glielo hanno portato, in gran numero, nella chiesa cattedrale di San Lorenzo, dove le esequie sono state celebrate, le istituzioni pubbliche ed i cittadini. Accanto all'altare il gonfalone con medaglia d'oro del Comune, di cui l'alto magistrato era stato primo cittadino dal 1980 al 1987.
Il senatore e sottosegretario del governo italiano (e pure consigliere del leader del Psi Bettino Craxi per le materie giuridiche) é stato etichettato come "il sindaco del sorriso", ma forse si dovrebbe mettere in luce, oltre alla disponibilità con tutti, l'educazione, il tratto ed il garbo, anche lo "spirito di servizio" con il quale ha servito le varie istituzioni (giuridiche, politiche, amministrative) a livello locale e nazionale. Spirito di servizio che dovrebbero possedere e dimostrare in concreto tutti coloro che scendono nell'agone politico e che, invece, risulta merce piuttosto rara, ieri come oggi. Lo stesso celebrante ha sottolineato, nell'omelia, la "generosa disponibilità" di Casoli.
"Ringraziamo il Signore di avercelo dato - ha aggiunto, dopo la lettura di un passo del vangelo di Giovanni - Nelle case del padre mio ci sono molte dimore: dove sono io, siate anche voi".
Nella cattedrale gremita, anche un gran numero di esponenti della massoneria perugina: Casoli, infatti, era iscritto, col titolo di gran maestro onorario, al Grande Oriente d'Italia di palazzo Giustiniani. La loggia perugina "Ver sacrum" (che raccoglie - pare - un buon numero di intellettuali e professionisti di var rami del capoluogo umbro) ne ricorda, in un necrologio affisso in città, "le straordinarie qualità morali, professionali, civili e spirituali", mentre il collegio dei maestri venerabili dell'Umbria, guidato da Luca Nicola Castiglione, ne rimarca lo spessore "di uomo libero e di grande massone".
Durante il suo mandato di sindaco vennero inaugurate le scale mobili, venne rifatta completamente la pavimentazione del corso e restaurato lo stesso palazzo dei Priori.
Ricco il suo cammino in magistratura. Da pretore di Assisi e poi dirigente dell'ufficio istruzione del tribunale di Perugia, Casoli aveva compiuto un "cursus honorum" di tutto rispetto, i cui vertici sono rappresentati dalla presidenza della corte d'appello di Milano (dove aveva presieduto processi contro le brigate rosse e nere) e dal prestigioso ruolo di procuratore generale della corte di Cassazione.
Casoli lascia la moglie Rosalia, i figli avvocato Angiolo, Carmen e Manuela, i generi ed i nepoti, tra i quali il celebrante ha citato "l'amata Carolina".

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