PERUGIA - “La mia ambizione è far diventare questa terra il posto migliore dove vivere”. Parola di Vincenzo Bianconi, candidato a presidente della Regione Umbria, che questa mattina ha partecipato al 110caffè di Perugia alla conferenza stampa di presentazione della lista civica “Bianconi per l’Umbria”. una lista di 20 nomi a supporto diretto del candidato presidente e che affianca le altre liste del Partito democratico, Movimento 5 stelle, Europa verde, Sinistra civica verde.

“Insieme a me ci sono moltissime persone, alcune delle quali sono qui, che si sono messe a disposizione, con la loro qualità, la loro esperienza e la loro generosità, per cambiare un pezzo di mondo, creare un modello nuovo e lanciare l’Umbria verso il futuro”. “Le persone che sono in questa lista - ha sottolineato Bianconi - rappresentano il cuore della nostra regione, fare questo percorso insieme ci arricchisce tutti e il loro contributo non si fermerà certo con la campagna elettorale. Voglio, infatti, che il valore e le idee delle donne e degli uomini che si stanno spendendo in queste settimane per la loro terra possa continuare a essere motore delle scelte, facendo di questa squadra una sorta di piazza di confronto permanente e il cuore di una democrazia davvero partecipata che tenga al centro le persone e le loro storie”.

“Sono convinto - ha aggiunto Bianconi - che la partecipazione sia l’elemento fondamentale della nostra sfida. E partecipazione è saper ascoltare e decidere solo dopo aver ascoltato, ribaltando un paradigma e portando le scelte nel cuore del territorio”.

“È una convinzione che non è solo mia. In Umbria ci sono due forze politiche che hanno scommesso con coraggio su un esperimento importante e hanno fatto un passo indietro per consentire a espressioni civiche di portare un contributo diverso. Abbiamo scritto un programma condiviso di cambiamento e di rivoluzione per l’Umbria all’altezza dei nostri sogni per i prossimi 20 anni. Non è un puzzle di piccoli interessi ma porta una visione alta. Questo è il vero rinnovamento, il vero tentativo di cambiare modello. L’altro forse è solo un cambiamento di bandiera, quello che stanno urlando partiti che si presentano qui come se arrivassero dalla luna e che girano l’Umbria descrivendola come una terra bombardata, senza spina dorsale e senza qualità. L’Umbria è invece una terra meravigliosa e non ce lo dobbiamo dimenticare. Siamo leader nazionali per molti aspetti e noi dobbiamo cambiare dove si è sbagliato e tenere il meglio dove si è fatto bene. Non buttiamo via tutto, ricordiamoci chi siamo. Sulla sanità, ad esempio, ci sono dei problemi ma il servizio è un servizio di qualità. A correggere e migliorare ci dobbiamo pensare noi”.

“Vengo da Norcia, dopo il terremoto ho parlato con tutti, anche col Papa e conosco la differenza tra il fare e la passerella – ha ironizzato Bianconi -. Quando il circo andrà via, qui rimarremo noi per i prossimi cinque anni e noi dovremo affrontare le sfide che ci aspettano”. Per questo “Alla guida degli assessorati che rappresentano i cinque driver di rivoluzione dovranno esserci cinque esperienze frutto di una call nazionale. Cerchiamo il meglio dove il meglio c’è, per costruire il meglio per tutti”.

Poi, ancora Bianconi, “la nuova visione la dobbiamo costruire insieme, noi umbri, e insieme dobbiamo decidere di cambiare direzione. Trasparenza, meritocrazia e partecipazione saranno le nostre bandiere”.

“Faremo una campagna elettorale di incontro - ha poi annunciato il candidato prewsidente - e sul territorio, in cui raccogliere sarà importante come dare”. Il nemico della campagna elettorale? “Ho un approccio alla vita  che non cambierò nemmeno in questa situazione: non ho mai speso un secondo del mio tempo per rispondere agli attacchi, ma ho sempre fatto scommesse di contenuto, di proposta, di miglioramento, di visione. Quindi non sono contro qualcuno ma per gli umbri, che da noi si aspettano tantissimo. Ogni territorio ha il suo problema. C’è il terremoto ma c’è anche un’industria che si deve reinventare, un turismo che fatica a decollare, un’agricoltura da sostenere, una rete di servizi alla persona che è già un’eccellenza e che può migliorare. Insieme gestiremo tutti questi problemi con attenzione, intelligenza e mettendoli tutti allo stesso livello”.  

Sul terremoto per Bianconi “L’emergenza sulle persone è stata gestita bene. E la ricostruzione è stata gestita con l’ambizione di mettere in campo il modello migliore possibile per evitare infiltrazioni e un uso non conforme dei soldi pubblici. Poi il 30 ottobre la popolazione colpita e i comuni coinvolti sono cresciuti a dismisura, come in difficoltà, e in quel momento si doveva avere il coraggio di rimettere in discussione totalmente il modello adeguandolo alla nuova sfida che si doveva affrontare. Oggi si deve correggere quel modello per riportare una speranza a queste popolazioni. E se ci sono stati ritardi o colpe questi sono distribuiti lungo tutta la linea istituzionale, ma tutti hanno cercato di fare il meglio, su questo sono convinto. Oggi quello che manca, oltre alla velocizzazione nello smaltimento delle pratiche,  è una politica di rilancio economico di medio e lungo periodo”. 

Sulla scelta di accettare la candidatura Bianconi ha detto di sentirsi “onorato” e di averlo fatto, dopo una riflessione non certo leggera, perché “Non volevo avere il rimpianto di non essermi messo a disposizione, di non averci messo la faccia per un modello nuovo e un cambiamento epico di approccio”.

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