PERUGIA - E’ stato approvato, con 19 voti a favore in una delle recenti sedute del Consiglio Provinciale, il nuovo Piano triennale di Azioni Positive 2009-2011 della Provincia di Perugia. “Il progetto nasce da analisi e proposte elaborate dalla Commissione Pari opportunità dell’Ente – secondo quanto diffuso dall’assessorato alle Pari opportunità della Provincia di Perugia - che si è occupata prevalentemente del rispetto di pari opportunità tra uomini e donne nel lavoro all’interno all'Ente.
La Direttiva Nicolais-Poliastrini, gli enti pubblici ad adottare piani triennali di azioni positive, orientate ad eliminare e prevenire le discriminazioni agendo: sull'organizzazione del lavoro, sulle politiche di reclutamento e di gestione del personale, sull'attività dei Comitati Pari Opportunità, sulla formazione professionale e sulla cultura organizzativa”. Per capire quali dovranno essere le iniziative da intraprendere sono stati consegnati dall’ufficio pari opportunità ai dipendenti della Provincia 532 questionari con domande su temi sensibili come la conciliazione fra tempi di vita e tempi di lavoro, la valorizzazione delle competenze personali e professionali, la comunicazione interna e il clima organizzativo.
Per quanto riguarda più in generale, le Azioni Positive a rilevanza esterna, ovvero quelle relative alla promozione della cultura di genere nell'età giovanile, nelle scuole e nell'Università, l'Assessorato Pari Opportunità ha deciso continuare con il progetto "Genere e diritto di cittadinanza a scuola" realizzato in 8 Istituti scolastici della provincia di Perugia, per condurre le giovani generazioni verso il rispetto delle differenze, l'affermazione del valore della reciprocità e rispetto delle diversità nella relazione maschile-femminile.
L'altro grande impegno, contenuto nel Piano triennale di Azioni Positive, è quello contro la violenza sulle donne attraverso un "Protocollo d'intesa contro la violenza sulle donne" fra il Centro Pari Opportunità della Regione Umbria, la Consigliera di Parità della provincia di Perugia e gli Assessorati alle Pari Opportunità e al Lavoro e Formazione professionale della Provincia di Perugia.
Sempre su questo tema è il progetto regionale "Mai più violenze contro le donne" che prevede la sperimentazione di una rete di servizi a contrasto del fenomeno della violenza. Altra fondamentale azione è quella relativa al Progetto L.IN.F.A., Laboratorio d'INnovazione Femminile Aziendale, promosso dall'Assessorato P.O. e coordinato dal competente Ufficio Pari opportunità nell'ambito dei programmi istituzionali e dei servizi offerti per l'imprenditoria femminile attraverso lo "Sportello Donna per l'orientamento al lavoro".
La Provincia di Perugia, quale soggetto capofila del Progetto ha attivato una Rete di numerosi partner economici per l’aiuto al lavoro autonomo e l'imprenditorialità femminile. Nel progetto inoltre è previsto il consolidamento della funzionalità dello "Sportello Donna" attivo presso l'Ufficio Pari opportunità dal 1998. A tutto ciò si aggiunge l'azione, non meno strategica, della "comunicazione al femminile" attraverso gli strumenti messi in campo con il progetto editoria, finalizzato alla promozione e divulgazione di informazioni sul territorio per ciò che concerne i diritti delle donne, le "buone pratiche", i progetti di azioni positive e le conoscenze in materia di pari opportunità uomo-donna in ogni ambito organizzativo e sociale.
Durante il dibattito il gruppo di Rifondazione Comunista ha sottolineato che “ancora ci sono sacche di maschilismo dove per, esempio, la maternità è vista, dai datori di lavoro, come uno spauracchio. Si deve fare uno sforzo per rimuovere questi ostacoli”. “I programmi della Provincia – hanno spiegato dal gruppo del PD - sul tema delle pari opportunità devono essere occasione di confronto anche con altri enti”. Dall’opposizione il gruppo di FI ha espresso soddisfazione per il lavoro della commissione eseguito con generosità e impegno, “ora dalle parole si deve passare ai fatti”. Il gruppo dei Comunisti Italiani ha affermato come “gli sforzi vanno indirizzati ad una educazione scolastica e familiare”.
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