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Impazzano sui giornali locali le ipotesi sul termovalorizzatore, sul luogo dove si dovrebbe costruire, sui tempi e su chi lo dovrebbe realizzare. Il problema è che nel Piano sui rifiuti approvato recentemente dal Consiglio regionale non c'è la parola termovalorizzatore. Si parla dell'aumento della quota di differenziata e di una chiusura del ciclo per la quale sarà individuata, tramite bando di gara europeo, la migliore tecnologia. Non necessariamente termovalorizzatore dunque. E sulla questione è intervenuto stamattina il capogruppo regionale Roberto Carpinelli, del quale pubblichiamo la nota diffusa alla stampa. "Voglio ricordare che il Piano Regionale per lo smaltimento dei rifiuti che abbiamo approvato in Consiglio Regionale dieci giorni fa non parla mai di termovalorizzatore; dice invece che entro il 2012 occorre portare la raccolta differenziata al 65% per poi arrivare alla chiusura completa del ciclo, senza mai specificarne le forme. Noi Comunisti Italiani siamo a favore della chiusura del ciclo mediante tecnologie avanzate che sono tutt’ora da definire. Il balletto quotidiano che si legge sulla stampa circa la costruzione imminente di un termovalorizzatore a Perugia è dunque, per quanto ci riguarda, destituita di ogni fondamento. Nessuno ha deciso di fare il termovalorizzatore e tantomeno si è deciso di farlo a Perugia. Invito l’Assessore Bottini a smentire tali voci ed illazioni, che rischiano di creare confusione in un argomento che, invece, per noi è chiarissimo. Al Direttore della Gesenu, Dott. Antonielli, che afferma che vi può essere un unico soggetto che si occupa di raccolta differenziata ed anche di smaltimento, voglio ricordare che nell’approvare il Piano dei Rifiuti è passato a maggioranza un emendamento, che porta anche la mia firma, che impegna la Giunta a individuare due soggetti distinti, che si occupino l’uno di raccolta differenziata, l’altro di smaltimento. E’ infatti chiaro a tutti, sembrerebbe meno che al Dott. Antonielli, che il soggetto che si occupa della raccolta differenziata ha tutto l’interesse a differenziare il più possibile, essendo pagato per questo, mentre chi si occupa di smaltire il residuo, ossia l’indifferenziato, ha tutto l’interesse che questo sia in quantità maggiore possibile, essendo anche lui pagato a tal fine. E’ dunque evidente che i due interessi configgono. E’ per questo motivo che noi Comunisti Italiani abbiamo fortemente voluto ed ottenuto che i soggetti siano distinti". Il presidente del Gruppo Comunisti Italiani Roberto Carpinelli Condividi