Si stanno moltiplicando anche nei territori della nostra provincia le mobilitazioni di insegnanti, personale non docente e genitori per contrastare i pesanti tagli che si stanno prefigurando anche per la scuola umbra. Questi tagli di classi ed indirizzi sono la conseguenza del decreto 112. Allora, all'indomani della sua approvazione, l'opinione pubblica dedicò molta attenzione alla questione dell'insegnate unico nelle scuole elementari. Oggi, con l'assegnazione dell'organico di diritto, viene alla luce la gravità dei contenuti del decreto approvato dal governo Berlusconi. Come hanno denunciato in questi giorni le organizzazioni sindacali, in Umbria sono a rischio ben 500 posti di lavoro; molte migliaia, invece, i lavoratori messi in discussione nel nostro paese. Assisteremo alla composizione di classi di 29 alunni con la conseguente ricaduta negativa sulla qualità dell'istruzione; si abbatteranno sugli enti locali i costi che ne conseguiranno con il necessario ripensamento delle strutture scolastiche; si verificherà l'aumento dei costi del trasporto scolastico; le istituzioni pubbliche locali spenderanno di più mentre la qualità della scuola peggiorerà e solo il governo centrale risparmierà qualche risorsa. Ma complessivamente quanto si impoverirà il nostro paese? C'è poco tempo per contrastare tutto questo. E' il tempo che tecnicamente viene definito “differenza tra organico di diritto ed organico di fatto”, ossia tra il tempo dell'oggi e quello di settembre. Per opporsi a questo stato di cose è necessario che l'appuntamento delle prossime elezioni amministrative ed europee diventi anche il momento per dire no, politicamente, alla chiusura della scuola pubblica. Questo va fatto lanciando un segnale con il proprio voto e dando forza a chi, come Rifondazione comunista, in questi anni ha detto no a tutte quelle misure che hanno penalizzato la scuola e di conseguenza i nostri giovani. Battere il disegno del governo Berlusconi, che è figlio del decreto Berlinguer, significa anche riaprire una stagione di riforme progressiste per il nostro sistema dell'istruzione.
Giuliano Granocchia
Assessore provinciale al Lavoro e alla Formazione
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