di
Eugenio Pierucci
Candidato Prc-Se al Consiglio comunale di Perugia
PERUGIA - Il 30 marzo scorso il gruppo consiliare di Rifondazione Comunista al Comune di Perugia informava con un comunicato stampa, che veniva ripreso dagli organi di informazione locali, nel quale si dava atto che "Il capogruppo Carlo Fabbri, facendosi interprete delle sollecitazioni che gli erano state rivolte in merito, in particolare per quanto riguarda l’impianto di Via Gregorovius a Ferro di Cavallo, che vide a suo tempo esprimersi una forte protesta da parte dei residenti, ha infatti preso contatto con gli assessori competenti per materia, ricevendo assicurazione sul fatto che il piano di spostamento a suo tempo disposto dall’amministrazione comunale sarà al più presto portato a compimento". "A giorni, inoltre, - aggiungeva Fabbri - verranno resi noti tempi e modalità di queste operazioni, così che i cittadini possano verificarne l’attuazione".
Non l'avesse mai fatto! Il giorno dopo, infatti, arrivava uno stizzito comunicato stampa del consigliere Franco Granocchia (già Pd, poi Sd ed ora Italia dei Valori) che tentava maldestramente di riaffermare una sua presunta primogenitura su questo argomento, assicurando che lui sì aveva sempre assiduamente seguito la vicenda, anche nella sua veste di "portavoce nazionale dei comitati dei cittadini che lottano contro l'elettromagnetismo". Non contento di ciò lo stesso Granocchia è tornato sulla questione indirizzando, in data 9 aprile 2009, ai cittadini di Ferro di Cavallo che per capirci qualcosa avevano deciso di chiedere (con lettera del 30 marzo 2009) spiegazioni direttamente al Comune, una sua missiva nella quale lasciava intendere che ancora tutto era in alto mare e che, comunque, lui avrebbe continuato, sia come consigliere comunale che come portavoce nazionale... a vigilare ed a sollecitare una rapida soluzione della questione. In quella lettera Granocchia racconta vicende ormai remote, quali alcune proposte che erano state avanzate dal Comune a Tim, Vodafone e Wind, di siti alternativi, in parte accettate ed in parte no. Fatti comunque accaduti fra il 2005 e il 2006, come se da quest'ultima data non fosse accaduto più nulla.
Ed invece non era così perché in data 30 aprile us è infine giunta ai cittadini la risposta dell'Amministrazione Comunale che, con raccomandata a firma del responsabile dell'Unità Operativa Ambiente e Protezione Civile, fa presente che "A seguito di numerosi solleciti, incontri e sopralluoghi è stato individuato con la Soc. Telecom Italia S.p.a, un sito alternativo su terreno di proprietà comunale. Tale sito è stato ritenuto idoneo anche dagli altri gestori di telefonia mobile (Wind Telecomunicazioni S.p.a. e Vodafon Omnitel V.N.). Pertanto, con deliberazione della Giunta Comunale n. 37 del 19.02.2009 è stata autorizzata la concessione della sopra citata porzione di terreno di proprietà comunale ai gestori di telefonia mobile a determinate condizioni, tra le quali l'obbligo di spegnimento dell'attuale sito di Via Gregorovius n. 78".
Aveva dunque pienamente ragione il capogruppo del Prc Fabbri ad affermare che la questione era in via di soluzione, mentre il portavoce nazionale... in data 30 aprile us era ancora all'oscuro della deliberazione della Giunta approvata il precedente 19 febbraio che, naturalmente, il Comune aveva reso nota ai tre gestori di telefonia mobile. Eppure il sig. Franco Granocchia nella sua qualità di consigliere comunale ha pieno accesso a tutti gli atti del Comune e non si comprende quindi come le sue informazioni siano rimaste ferme al 2006, o meglio si compre assai bene se si considera la tattica furbescamente da egli attuata in tutte le situazioni di questo tipo: inondare di continuo le redazioni di comunicati con i quali rassicurare i cittadini sul fatto che egli veglia sui loro interessi ed in pratica lasciare che le cose vadano come vadano, tanto all'ultimo se l'esito è negativo la colpa è sempre di altri, mentre quando il tutto finisce bene ecco pronto un altro comunicato per attribuirsene il merito.
Ma in questa circostanza questo giochetto non gli è riuscito: è il caso di dire che sulle antenne di Ferro di Cavallo è cascato l'asino, o meglio la Granocchia.
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