Vinti:"AVVIARE ANCHE IN UMBRIA LA MOBILITAZIONE CONTRO AUTONOMIA DIFFERENZIATA"
È notizia di questi giorni: il Consiglio dei Ministri di fine giugno potrebbe decidere di procedere e inviare al Parlamento la richiesta di Autonomia differenziata delle Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, sulla base dell’art. 116 della Costituzione riformata nel 2001.
93 associazioni, gruppi e comitati di diverse categorie, rispondendo alla Proposta lanciata da sette associazioni del mondo della scuola, invitano tutti i cittadini, le associazioni di difesa dei diritti sociali e democratici, i comitati legati all’unità della Repubblica alla
ASSEMBLEA NAZIONALE
per il ritiro di qualunque Autonomia Differenziata
Roma, 7 luglio 2019, Ore 10-16
Aula magna del Liceo Tasso (Via Sicilia 168)
È necessario essere chiari: dietro il nome “autonomia differenziata” si nasconde né più né meno la divisione del Paese.
Le 23 materie investite da questo provvedimento – che riguarda i gangli nevralgici della nostra vita quotidiana, della democrazia nel Paese e l’esigibilità dei diritti universali garantiti per tutte/i – interpellano quanti ritengono ancora che il principio di uguaglianza debba costituire il cardine ineludibile della vita repubblicana. Sottrarre la scuola, la salute, le infrastrutture, l’ambiente, la ricerca scientifica, la tutela dei beni culturali alla legislazione - e quindi alla garanzia del controllo - statali per assegnarle alle Regioni, significa di fatto determinare diritti e cittadinanza sulla base della residenza; vuol dire trasformare definitivamente il pubblico in privato; significa – dopo il "prima gli italiani" – aprire alla mortificante deriva del “prima i più ricchi”. Smantellare il contratto collettivo nazionale in tali settori, poi, significa differenziare diritti, trattamenti economici, tutele, vanificando decenni di lotte e conquiste dei lavoratori.
Se il Parlamento approvasse le richieste di autonomia differenziata, ci troveremo a vivere e a lavorare nel giro di pochi anni in un paese diverso e diseguale, che ha abbandonato irrimediabilmente l’obiettivo di ridurre i divari e le disuguaglianze già esistenti. Un paese in cui tutto ciò che è “pubblico” diventerebbe sinonimo di “regionale” e “privatizzato”, in una progressiva ma inesorabile corsa al ribasso per tutti, da Torino a Palermo, in termini di accesso ai servizi, alle tutele, ai diritti fondamentali e di livello dei salari.
NON sarebbe più compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona. Al principio di solidarietà si sostituirebbero la concorrenza e il profitto di pochi, assurti a legge di natura.
Per questo siamo tutte/i coinvolti.
E' necessario avviare lo stesso percorso di mobilitazione in Umbria contro ogni "Autonomia Differenziata"!
Perugia, 27 giugno 2019
Stefano Vinti

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