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PERUGIA - E’ in programma per domenica 17 maggio l’escursione naturalistica dal Pornello, frazione del comune di San Venanzo PG, al Pofao. L’itinerario naturalistico culturale, da compiersi a piedi, guidati dall’esperto di botanica Riccardo Testa e dalla biologa Rosalba Farnesi, è organizzato dal TCI, in collaborazione con INTRA. Il ritrovo è alle 9.00 del mattino di domenica a Pornello, dove si formeranno due gruppi: il primo, costituito da chi vorrà seguire il percorso lento, ma impegnativo di circa due ore per un’attenta osservazione naturalistica, rivolta soprattutto alle piante e alle tracce lasciate dagli animali; il secondo, costituito da familiari ed amici che preferiscono un percorso adatto anche a bambini e ad anziani. Mentre il primo gruppo partirà a piedi da Pornello, guidato da Riccardo Testa, per raggiungere la torre di Pofao, il secondo gruppo, guidato da Rosalba Farnesi, trasferirà le auto ed i familiari alla torre del Pofao, da dove si partirà per una passeggiata meno impegnativa di circa un’ora e dove s’attenderà l’arrivo del primo gruppo. Pornello, menzionato nel Sinodo del 1649, è un castello della Vicaria di Palazzo Bovarino e, verso il fondo valle dell'alto Fersinone, c’è la suggestiva chiesetta della Madonna del Piano con affreschi del XVI secolo. Da Pornello il primo gruppo seguirà un tratto di torrente (m.330 - 313 s.l.m.) per poi risalire su una balza a mezza costa, dove troneggia la snella ma possente struttura fortificata di epoca medievale della Torraccia o Torre del Pofao (dal toponimo del casale limitrofo): nonostante la predazione di pietre angolari e dei conci delle aperture, è ancora staticamente integra, grazie all’esecuzione dell'opera muraria, la cui malta durissima lega ancora perfettamente la pietra, magistralmente scalpellinata. La Torraccia, recentemente ristrutturata, è di epoca medievale: è quadrata con lati di 5,40 m e un’altezza di 19,50 m. Serviva al controllo del territorio che, lungo le rive del Torrente Fersinone, poteva permettere il passaggio di consistenti guarnigioni del Palazzo Bovarino a Frattaguida, sotto Pornello e verso Perugia, attraverso l'alta via su Poggio la Capra e per Collebaldo; oppure da Orvieto attraverso il monte Peglia e San Vito in Monte (s.s. 317). Dalla Torraccia si potevano controllare i possibili guadi per attraversare il torrente i cui vasti campi adiacenti consntono d’immaginare in quel tratto la possibilità di spiegamenti di forze militari con ampio uso della cavalleria. Il paesaggio s’è mantenuto integro come nelle precedenti epoche storiche, grazie alla scarsa antropizzazione. E straordinaria è la qualità delle acque del Fersinone: l'ambiente naturale, ancora intatto, permette lo sviluppo di interessanti biotipi a tutti i livelli, vegetale, animale e fungino. E’ accertata tra l'altro la presenza del lupo, del gatto selvatico e, seppur incerta, della lontra. In prossimità della confluenza con il fosso della Serpolla, uno dei principali affluenti del torrente, il fiume s’allarga, formando due vasche naturali ricche di pesci, crostacei, gasteropodi e la presenza di tricotteri, insetti specializzati che indicano l'elevata qualità delle acque. Suggestive le vedute del castello di Montegiove, del convento della Scarzuola e dell'abitato di Pornello. Durante il percorso sarà possibile riconoscere specie botaniche dal possibile uso alimentare ed officinale, tipiche della vegetazione spontanea ripariale e collinare. Condividi