Secondo Cremaschi ''la Cgil è arrivata a un bivio, deve scegliere e non può continuare a non firmare accordi senza però contrastare la politica che li ispira, anche a costo di rompere per un certo tempo l'unità sindacale''. Il leader sindacale ha proseguito spiegando che ''le ipotesi sono due: da una parte una Cgil di lotta e di conflitto sociale, dall'altra una Cgil più vicina a Cisl e Uil''. ''Abbiamo proposto un documento congressuale comune - ha spiegato - alternativo alla linea seguita dal segretario generale Guglielmo Epifani, con cui condividiamo il no all'accordo separato, ed abbiamo ricevuto una risposta interlocutoria dalle altre componenti sindacali''.
In particolare Cremaschi ha fatto riferimento a Carlo Podda, segretario generale della Cgil Funzione Pubblica, Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom-Cgil e Nicola Nicolosi, coordinatore nazionale della corrente Lavoro e Società.
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