diliberto01g.jpg
Dare voce agli invisibili, i lavoratori, e alla enorme questione sociale di cui nessuno parla fra stipendi e pensioni bassi, licenziamenti, precari, cassaintegrati, persone che non hanno casa o cure sanitarie. E' questo in filigrana il programma del Pdci e del Prc per le Europee secondo quanto spiegato da Oliviero Diliberto, segretario dei Comunisti Italiani, in un incontro con la stampa a Milano. ''La crisi sta colpendo decine di migliaia di lavoratori anche in aree del Paese che ne sembravano immuni come il nord-est - ha sottolineato -. Ma il tema del lavoro è estraneo a Berlusconi che sta portando al disastro il Paese e anche all'agenda del Pd, mentre Di Pietro se ha il merito di aver combattuto il premier è distante anni luce dalla sinistra, non è nel suo Dna''. ''Considero le elezioni europee come una tappa - ha aggiunto il segretario - per costituire un partito della sinistra più grande insieme anche ai socialisti di Salvi. E' la prima volta che Pdci e Prc sono di nuovo insieme dopo la scissione del '98 e questo è molto importante. Ma bisogna ripartire dai fondamentali: le condizioni materiali dei lavoratori di cui si parla, anche sulla stampa, solo quando muoiono e il tema dell'accesso al sapere e alla cultura e quindi alla scuola''. E sempre nell'occasione dell'incontro milanese, il segretario del Pdci è tornato anche sulla questione ronde: "Ci batteremo fino in fondo perché questa norma anticostituzionale, che mette interi quartieri delle nostre città nelle mani di bande e squadracce, non venga applicata. Ci rivolgeremo alla Corte Costituzionale e chiederemo a tutte le amministrazioni di sinistra di reagire, anche legalmente, a tutela dell'uguaglianza e della libertà dei loro cittadini. Provocazione per provocazione, è ovvio, però, che se queste bande dovessero interferire sulle libertà democratiche bisognerebbe contrastarle anche con altrettanto adeguate forme di difesa della legalità repubblicana". Condividi