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di Daniele Bovi Passata la sarabanda della campagna elettorale e posto che vincano, che cosa vorranno fare nei primi cento giorni di governo Wladimiro Boccali e Marco Guasticchi rispettivamente per il Comune di Perugia e per la sua provincia? Sbrenna, candidato per il Pdl al Comune di Perugia, è agguerrito e dice di voler montare a bordo di una ruspa per abbattere i T-Red. Asciutti, senatore Pdl e in corsa per il suo partito per la presidenza della Provincia di Perugia, non è pervenuto. Più invisibile di Harry Potter con il mantello dell'invisibilità, più etereo del fantasmino Casper, Asciutti e la sua candidatura sono, per il momento, roba da “Chi l'ha visto”. “Discontinuità” è il concetto su cui punta Guasticchi: “Vorrei una Provincia forte e d'attacco, dopo il periodo in cui si è chiusa su se stessa. Questo ente – ha detto – ha bisogno di una nuova visibilità. I primi cento giorni di governo li impiegherò per farci percepire dal territorio, recuperando quel ruolo di mediazione e coordinamento che anche la Costituzione ci assegna. C'è bisogno di novità sul fronte amministrativo e gestionale, valorizzando funzionari magari in penombra, applicando lo spoil system e dando vita ad un esecutivo di qualità, investendo sull'ambiente per dare ulteriore slancio all'economia e potenziando la polizia provinciale”. Questo dunque il contenuto, ambizioso, dei primi cento giorni di governo di Guasticchi. Un Guasticchi che non nasconde la sua “soddisfazione di essere rappresentante dell'intera coalizione” dandone il merito ad un “sapiente regista” che porta il nome di Alberto Stramaccioni. Di innovazione parla invece Boccali, che fa mostra di non aver troppo apprezzato quelle che lui chiama “battute populiste e insensate”, come quella di Sbrenna su ruspe e T-Red. Secondo lui, infatti, il centrodestra non ha uno straccio di idea per Perugia “mentre – dice gongolando – i sondaggi pubblicati dal Corriere mostrano un gradimento dei perugini nei confronti della giunta Locchi pari al 60 per cento”. Se dovesse essere eletto Boccali si impegna, nei primi cento giorni, “a convocare un tavolo per Perugia capoluogo e a lanciare un messaggio forte a famiglie e imprese in difficoltà. C'è bisogno – dice – di nuove risposte. Non si può pensare di governare nel 2009 nello steso modo di dieci anni fa”. Condividi