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La priorità che Rifondazione-Comunisti Italiani assume è, innanzitutto, di rimettere al centro delle politiche di governo cittadino la “questione del lavoro”. La crisi economica e finanziaria, infatti, sta colpendo in maniera pesante il territorio di Foligno, già fortemente provato da processi di deindustrializzazione, che, a partire da oltre un decennio, hanno indebolito il tessuto produttivo locale: cassa integrazione alla Antonio Merloni s.p.a., ristrutturazione alla Ravanelli s.p.a., costante ridimensionamento delle ex Officine Grandi Riparazioni, cassa integrazione alla OMA s.p.a. e alla Umbra Cuscinetti s.p.a., chiusura della Town Life, ristrutturazione della Spigadoro s.p.a. ecc... Di fronte a questo scenario, Rifondazione Comunista e PdCI avanzano, innanzitutto, la proposta di esonerare dalle tasse e tariffe comunali tutti i lavoratori in cassa integrazione, mobilità, in stato di disoccupazione o precarietà, in modo da salvaguardare, sia pure in modo parziale, la tenuta del potere d’acquisto dei loro redditi. Allo stesso tempo propongono provvedimenti analoghi per quelle piccole e medie imprese colpite dalla crisi, che non possono avvalersi dello strumento della cassa integrazione. La priorità della prossima amministrazione, infatti, dovrà essere quella di garantire la difesa dei livelli occupazionali del territorio e la tenuta del sistema produttivo locale. A questo proposito, sarà necessario, da parte del Comune di Foligno, riprendere un ruolo protagonista nella gestione della crisi e nel confronto con le parti sociali, imprese e sistema del credito, superando il vecchio impianto della concertazione e ridefinendo un governo pubblico anche nell’economia locale. Un secondo punto su cui si incentrerà l’azione del gruppo comunista riguarda lo sviluppo urbano della nostra città: in questi anni, infatti, Foligno è stata interessata da un crescente fenomeno di cementificazione del proprio territorio, che ne ha alterato profondamente lo sviluppo urbano e che ha portato ad una progressiva marginalizzazione (se non addittura ad una scomparsa) della campagna folignate. In questi stessi anni le forze comuniste sono state le sole che, con i fatti e non a chiacchiere, hanno cercato di contrastare questa tendenza: la mobilitazione per salvaguardare i ponti sul fiume Topino, le lotte per difendere la frazione di Budino ed il territorio della campagna folignate, le oltre 4mila firme raccolte per impedire la realizzazione di un mega-centrocommerciale nell’area dell’ex zuccherificio, la mobilitazione contro la variante sud ed il conseguente progetto di cementificazione della campagna, sono solo alcune delle battaglie che hanno visto protagonisti tanto il PRC quanto il PdCI. Coerente con la posizione assunta in questi anni, Rifondazione Comunista e PDCI si impegnano affinché si produca una radicale inversione di rotta rispetto alle più recenti politiche di sviluppo urbano. Una delle battaglie più importanti affrontate dal PRC e dal PdCI nel territorio di Foligno è poi quella relativa ad i “beni comuni” e al mantenimento in mano pubblica dei servizi locali: acqua, gestione rete gas, servizio di igiene urbana, farmacie comunali. Dopo un serrato confronto con il resto della coalizione, anche per la prossima consiliatura le forze comuniste sono riuscite a far inserire nel programma elettorale del centrosinistra la scelta del “mantenimento interamente in mano pubblica dei servizi locali” ed in particolare della Valle Umbra Servizi s.p.a., l’azienda di servizi dell’intera Area Vasta “Foligno-Spoleto-Valnerina”. All’interno dei servizi, peraltro, una particolare attenzione dovrà essere riservata alle politiche di igiene urbana: a questo proposito la proposta dei comunisti è di stanziare risorse economiche adeguate per poter raggiungere in brevissimo tempo l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata, per conseguire il 100% entro la fine della consiliatura. Altrettante risorse, inoltre, dovranno essere destinate per le politiche abitative, affinché venga garantito a tutti il diritto alla casa. Condividi