NAPOLI - Svelato il mistero dei rifiuti miracolosamente scomparsi dalle strade di Napoli. Gli inceneritori, anche quello di Acerra di recente inaugurato, non funzionano ancora, eppure le strade di Napoli erano tornate "pulite". Legittima, quindi, la domanda su dove fossero finite le montagne di mondezza che avevamo visto in Tv e la risposta a questo quesito ci è stata finalmente data da una squadra di attivisti di Legambiente che è riuscita a compiere un sopralluogo a Ferrandelle, una località che si trova tra i comuni di Casal di Principe, Santa Maria La Fossa e Grazzanise.
Il risultato è che i rifiuti scomparsi dalle città della Campania non sono svaniti nel nulla come in tanti speravano, bensì sono tenuti 'sotto sorveglianza' in una grande discarica a cielo aperto, in un'area completamente recintata. L'area, dichiarata sito di interesse strategico nazionale e strettamente vigilata, era stata confiscata al boss Francesco Schiavone, detto Sandokan. Doveva diventare una fattoria, invece è stata requisita dal Commissario straordinario per i rifiuti. E ora ospita, secondo le stime di Legambiente, almeno un milione di metri cubi di rifiuti indifferenziati. E la monnezza continua ad arrivarvi da ogni parte della Campania.
E' difficilissimo avvicinarsi a quel luogo che, come abbiamo detto, è stata dichiarato sito di interesse strategico nazionale, perché una vigilanza molto attententa allontana tutti quelli che cercano di guardare più da vicino. Ma i volontari di Legambiente sono riusciti ad eluderla ed hanno documentato il tutto con un filmato e numerose foto, una delle quali pubblichiamo a corredo di questa notizia.
Ieri notte una squadra di attivisti di Legambiente, guidati dal direttore dell'associazione ambientalista, Raffaele Del Giudice, sono arrivati sul posto per fare "un sopralluogo". "Ci sono montagne di rifiuti ammassate senza alcun controllo sui possibili danni sanitari e ambientali – spiega Del Giudice – mentre continua ad arrivare quotidianamente la monnezza da ogni parte della Campania". L'area dove sono depositati i rifiuti fu sequestrata al boss Francesco Schiavone, Sandokan, ed affidata al Consorzio Agrorinasce per farne una fattoria di prodotti tipici. Ma, nonostante l'avvio dei primi lavori per dare vita all'iniziativa, il terreno fu requisito in piena emergenza rifiuti.
Malgrado le tante assicurazioni che ci dono state date l'emergenza rifiuti in Campania non è dunque finita, ma è stata solo spostata dalle città ed i rifiuti vengono ora depositato
tal quale, ovvero senza nessuna selezione, in un'area attorno alla quale vi sono caseifici, allevamenti di bufale, campi coltivati a foraggio, pescheti, ortaggi, fragole, irrigati con le falde acquifere inquinate. Poco più in là, vi sono almeno altre sei discariche. Qualcuna dismessa, ma non morta definitivamente.
Una cosa completamante fuori legge che se a farla non fosse stato il presidente del consiglio Berlusconi, bensì un comune cittadino, gli avrebbero sicuramente spalancato le porte del carcere, anche perché sta tornando il caldo e con esso la puzza che immancabilmante si farà sentire rendendo l'aria irrespirabile, mentre nei campi intorno a Ferrandelle continua a scorrere la vita come sempre: i contadini, ignari, sui trattori, gli immigrati nei campi a lavorare, il foraggio che cresce rigoglioso, il percolato che continua a scorrere nella falda acquifera e le montagne di rifiuti che continuano a crescere.
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