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PERUGIA - “Gli effetti negativi della crisi economica si stanno manifestando anche in Umbria, ma in forma mitigata per i buoni risultati conseguiti nel periodo 2000-2007. Lo ha detto in Consiglio regionale la presidente della Giunta presentando la “Relazione sullo stato di attuazione del programma di governo e dell’amministrazione regionale”, che l’Aula dopo un breve dibattito, ha approvato a maggioranza con 17 voti favorevoli e 3 contrari votando una risoluzione finale a firma di tutti i gruppi di maggioranza. Critiche sono venute dai banchi dell’opposizione che con il capogruppo di FI- Pdl, ha denunciato la mancanza di un serio confronto politico sui temi toccati dalla relazione che a suo giudizio avrebbe dovuto affrontare temi irrisolti come i nodi della sicurezza, delle liste d’attesa, della riforma della pubblica amministrazione. Per il capogruppo Pd, la maggioranza ha saputo fare scelte e riforme importanti, dimostrando capacità di tenuta. Illustrando la Relazione annuale la presidente dell’Esecutivo ha detto: “Gli effetti negativi della crisi economica si sono manifestati anche in Umbria, ma in forma mitigata per i buoni risultati conseguiti nel periodo 2000-2007. In questo periodo infatti l’economia umbra ha registrato una variazione media annua del 1,2 per cento, lievemente superiore a quella nazionale che la pone tra le Regioni più dinamiche. In questi sette anni l’Umbria ha registrato, infatti, la stessa crescita di Lombardia, Veneto e Toscana. Permangono tuttavia alcune criticità come ad esempio la bassa produttività del lavoro rispetto alla media nazionale, effetto noto di imprese troppo piccole; il basso impiego di occupazione intellettuale; le difficoltà del mondo produttivo ad introdurre tecnologie ed innovazione; un export positivo per Perugia ma non a Terni, condizionato dall’andamento congiunturale del metallurgico nel 2008. Si può parlare, invece di deterioramento congiunturale, a partire dal quarto trimestre 2008, con una contrazione dell’occupazione che pur di poco ha fatto innalzare il dato sulla disoccupazione. Sono in linea con il resto del Paese i primi dati 2009 che fanno registrare una crescita della Cassa integrazione straordinaria, più evidente e sopra la media nazionale, a fronte di una crescita più ridotta di quella ordinaria. Dati pesanti si avvertono, anche a fronte delle stime recentemente aggiornate del Ministro Tremonti che ormai arrivano ad ipotizzare un Pil al meno 4 per cento. E’ anche vero che nel biennio 2010 e 2011, secondo alcune previsioni,(Unioncamere e Prometeia) l’Umbria potrebbe tornare sopra la media nazionale. Intanto i dati de Il Sole 24 Ore (Misure della Pubblica amministrazione) collocano l’Umbria al settimo posto, sopra la media Paese, su lavoro e sanità; sotto la media su giustizia e sicurezza, e sul welfare, un settore che negli ultimi due anni ha registrato tagli evidenti al fondo sociale nazionale che l’Umbria ha compensato con fondi propri. Nella nuova programmazione comunitaria abbiamo a disposizione complessivamente circa un miliardo e mezzo di euro. Nel 2008 abbiamo individuato il Pacchetto anticrisi finalizzato a imprese in crisi, al’accesso al credito delle Pmi con fondo di 5 milioni di euro gestito dalle società finanziarie regionali, con ulteriori due milioni di euro per i Consorzi fidi, il fondo di sostengo alle famiglie in mobilità e cassa integrazione che prevede la sospensione dei mutui alle famiglie e la Cassa integrazione in deroga con 44 milioni di euro. Ci sono poi i pacchetti competitività arrivati a 32 milioni di euro nel 2008, per investimenti sulle reti di imprese, sul digitale, sui poli di innovazione (meccatronica nell’Alta valle del Tevere, Aerospazio in Umbria, Il centro automobilistico del Pischiello, quello delle energie rinnovabili di Massa Martana). Per le infrastrutture proprio oggi si è collocata la prima pietra sulla Orte Civitavecchia con valenza produttiva e turistica. A marzo, è stato finanziato il Nodo di Perugia e la Tre Valli; per tutto il Quadrilatero ci sono stati inizi di lavori stradali, come per la Pievaiola e la Pian d’Assino. Si conferma il raddoppio della Orte Falconara, il miglioramento della Foligno Terontola. Sono partite le piastre logistiche. Tutto questo dà risorse, con finalità anticicliche e per modernizzare l’Umbria. C’è infine un cantiere sempre aperto delle riforme, ad esempio delle Comunità montane e degli Ati. Vogliamo sperare che il Ministro Calderoli che annuncia un disegno governativo sciolga al più presto le tante incertezze”. L’UMBRIA IN CIFRE (Scheda) I dati tratti dalla “Relazione sullo stato di attuazione del programma di governo e dell’amministrazione regionale” dicono che al 31 dicembre 2008 la popolazione umbra ha raggiunto 884.450 unità, con un incremento del 1,3 per cento sull’anno precedente, il più alto fra le regioni italiane, a fronte di una media Paese del + 0,8. Gli stranieri residenti sono 75.631: un dato che colloca l’Umbria fra le regioni a più elevata capacità attrattiva, confermata dal tasso migratorio più elevato di tute le regioni (12,7 per mille) e da stime che al gennaio 2009 ipotizzano la popolazione straniera in ulteriore crescita, a quota 87 mila. L’occupazione umbra, nel 2007, è aumentata complessivamente di 9.000 unità, due terzi dei quali donne, grazie ai settori costruzioni ed agricoltura (3mila posti in più ciascuno), terziario extracommercio più 5mila. E’ in calo nel commercio (meno 2mila) e stabile nell’industria (86mila). Sul fronte economico, nel periodo 2000-2007, l’Umbria è cresciuta mediamente del 1,2 per cento, più 0,1 sulla media nazionale, con lo stesso trend di Lombardia, Veneto e Toscana. Nel 2007 il Pil è aumentato del 2,3 rispetto all’1,5 nazionale; i consumi delle famiglie del 2,5, a confronto di un 1,3; il reddito da lavoro dipendente del 2,3, rispetto al 1,9 nazionale. I primi contraccolpi della crisi più recente si sono manifestati nelle esportazioni con un evidente meno 6,3 nel 2008 (al netto del settore metalli sarebbe al più 1,9). Bene invece l’export alimentare (più 16,8), quello del tessile abbigliamento (più 4,9) e degli apparecchi meccanici (più 4,7). Positivo, sempre nel 2008, l’indice di natalità delle imprese umbre, più 7,2 per cento e di una mortalità del 6,8. Il settore delle costruzioni è in controtendenza sul nazionale, che cresce nel residenziale del 10,2, e del 26,6 nel resto. Cala il turismo che, sempre nel 2008, scende sia negli arrivi (meno 2,2) che nelle presenze (meno 3,5). Sulla crisi economica, i dati relativi al quarto trimestre 2008, segnalano in calo la produzione industriale e il peggioramento del clima di fiducia di consumatori ed imprese, con segnalazioni di scarsità di ordini nel manifatturiero e difficoltà di accesso al credito delle piccole e medie aziende. In repentino aumento è la Cassa integrazione guadagni, “enfatizzata dalla ridotta base di partenza”, che comunque nel febbraio 2009 ha visto incrementare le ore autorizzate di Cig del 687 per cento rispetto al dato nazionale pari al + 170. Sulla base dei dati diffusi negli ultimi giorni, sia dal Governo che dalla Comunità europea che stimano una riduzione nazionale del Pil 2009 superiore al 4 per cento, “anche le previsioni relative all’Umbria che a febbraio Prometeia collocava al meno 2,5 per cento, dovranno essere ulteriormente riviste al ribasso”. Condividi