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PERUGIA - La Giunta regionale, nell’ambito della ripartizione delle risorse del Piano Strategico Nazionale per la mitigazione dei rischio idrogeologico destinate all’Umbria dal Ministero dell’ambiente, ha assegnato 650.000 euro al Comune di Gubbio per la prosecuzione degli interventi in località Bottaccione e 484.860 euro al comune di Otricoli per un ulteriore stralcio di lavori nel capoluogo. Si tratta della prosecuzione di interventi in località storicamente interessate da dissesto idrogeologico, dove sono state già realizzate, negli anni, opere di consolidamento. La zona del Bottaccione, notoriamente soggetta al crollo di blocchi rocciosi è ancora classificata a rischio elevato R4 (Rischio molto elevato - situazioni per le quali sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale, la distruzione di attività socioeconomiche) anche se è stata oggetto di importanti interventi consistenti in disgaggio dei massi in precarie condizioni di equilibrio, rivestimenti delle pendici aggettanti sulla strada con rete metallica ed apposizione di barriere paramassi soprattutto a seguito delle rovinose frane scatenatesi con l'emergenza meteo climatica che seguì le copiose precipitazioni del dicembre 1996 e il repentino scioglimento delle nevi nel Gennaio 1997. Il luogo, di pregevole valenza paesaggistica e ambientale, è noto come geosito per l’affioramento visibile dalla strada e segnalato da un cartello “Gubbio sezione stratigrafica paleomagnetica gola del Bottaccione limiti era secondaria terziaria” databile intorno ai 65 milioni di anni fa, ricco di meteoriti, a cui alcuni scienziati fanno risalire la causa dell’estinzione dei dinosauri. Nel sito è inoltre presente l’acquedotto medievale risalente al 1327, che porta l’acqua nella parte alta della città catalogato, dal 1914, insieme al Bottaccione, “Monumento Nazionale”. L’acquedotto è stato più volte danneggiato direttamente dal crollo di massi, tanto che gli interventi di manutenzione e restauro dell’opera idraulica hanno comportato e comporteranno ancora la necessità di interventi sull’opera e di riduzione del rischio crolli a prevenire danneggiamenti diretti.L’altro sito oggetto del piano approvato dalla Giunta regionale è l’abitato di Otricoli, incluso dal 1992 con decreto del Presidente della Giunta regionale fra quelli da consolidare ai sensi della legge regionale 65/78. Per mitigare i dissesti, causati soprattutto dalle diffuse infiltrazioni d’acque meteoriche e dalla elevata erodibilità dei terreni, sono stati già eseguiti interventi di impermeabilizzazioni interessanti l’abitato unitamente al rifacimento della rete idrica e fognante. Sono state inoltre realizzate opere di contenimento, regimazione superficiale delle acque interessanti i versanti, opere di drenaggio, sistemazione idraulica dei fossi che scorrono lungo i versanti del colle ove sorge l’abitato con realizzazione di briglie per limitarne l’eccessiva approfondimento causato dall’erosione, causa di fenomeni di instabilità. L’abitato di Otricoli è incluso nella classe di rischio R3 - Rischio elevato – corrispondente a situazioni per le quali sono possibili problemi per l'incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi, la interruzione di funzionalità delle attività socio-economiche e danni rilevanti al patrimonio ambientale. L’attivazione degli interventi finanziati con il Piano Strategico Nazionale, anche se largamente insufficienti rispetto alle esigenze presenti in Umbria, consentirà, secondo i tecnici dell’assessorato all’ambiente della Regione, ai comuni di Gubbio e di Otricoli, a conclusione dei lavori, l’avvio delle procedure di riclassificazione e di deperimetrazione delle situazioni ad alto rischio idrogeologico, per effetto della mitigazione del rischio conseguita. Condividi