I vertici umbri della Coldiretti, guidati dal presidente regionale Albano Agabiti, hanno incontrato oggi i presidenti della Regione, Maria Rita Lorenzetti, e del Consiglio, Fabrizio Bracco, nonché l'assessore all'Agricoltura Carlo Liviantoni, ai quali è stato consegnato il manifesto per ''Una filiera agricola tutta italiana''. L'incontro rientra nelle attività di mobilitazione predisposte dalla Coldiretti - si legge in un suo comunicato - in contemporanea in tutto il Paese, per salvare le stalle italiane e i primati qualitativi e di sicurezza del made in Italy, con una capillare ''operazione verità'', per combattere la mancanza di conoscenza e le distorsioni delle filiere, ma anche per sostenere acquisti al prezzo giusto per imprese e consumatori. Piena adesione all'iniziativa è stata data dai rappresentanti delle Istituzione umbre. La presidente Lorenzetti - si legge ancora nella nota - ha approvato il progetto Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana, mentre Bracco ha garantito la massima disponibilità per seguire con attenzione in sede di Consiglio, le tematiche legate all'etichettatura di origine obbligatoria per i prodotti agricoli. Liviantoni, ricordando l'impegno della Regione a favore della filiera umbra del latte, ha assicurato l'impegno per valorizzare ancora di più le produzioni locali, in nome della qualità e della trasparenza dei processi produttivi. Al centro della giornata di mobilitazione in Umbria la salvaguardia del latte italiano. Coldiretti, con l'appoggio del Codacons Umbria, nei pressi di alcuni centri commerciali di Perugia e Terni ha compiuto oggi un volantinaggio per sensibilizzare i cittadini-consumatori, sulla necessità dell'indicazione dell'origine obbligatoria su tutti i prodotti lattiero-caseari, a cominciare dal latte Uht e da tutti i formaggi, sull'urgenza di un'operazione di trasparenza che nel settore oggi non c'è, visto che anche in Umbria, ogni anno, vengono importati dall'estero circa un milione di quintali di latte. L'azione di sensibilizzazione ha interessato anche alcune scuole perugine, in particolare i genitori dei bambini delle elementari. ''Intendiamo dar vita ad una filiera italiana fino in fondo - ha spiegato il presidente della Coldiretti Umbria Albano Agabiti ai rappresentanti delle istituzioni umbre - in cui tutti i processi devono avvenire in Italia, dalla produzione agricola alla trasformazione effettuata nel nostro Paese, a vantaggio non solo degli agricoltori, ma di tutta l'economia e dei territori. Una filiera agricola in quanto gestita per una parte sempre più importante direttamente dagli agricoltori e firmata, nel senso che renda visibile e riconoscibile 'l'italianità' nei confronti del consumatore finale, basandosi sulla trasparenza della filiera, sull'indicazione dell'origine in etichetta e sul legame del prodotto con il territorio di riferimento. Intendiamo smascherare, con l'aiuto sempre più ampio delle Istituzioni - ha aggiunto Agabiti - gli inganni del finto Made in Italy che riguardano due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche quattro cartoni di latte a lunga conservazione su cinque che sono stranieri senza indicazione in etichetta, con oltre un terzo della pasta che è ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all'insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle non a denominazione di origine che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere. Al centro dell'iniziativa odierna c'è la mancanza di trasparenza nella vendita dei prodotti degli allevamenti italiani con la grande distribuzione commerciale che gioca sull'ambiguità dell'informazione e fa business a danno delle imprese e dei consumatori. E' necessario - ha concluso Agabiti - rendere obbligatorio indicare in etichetta la provenienza dei prodotti alimentari venduti sugli scaffali, già in vigore per la carne bovina e per quella di pollo, ma che manca ancora per la carne di maiale, il latte a lunga conservazione i salumi e i formaggi non a denominazione di origine, come previsto dalle iniziative di legge del Parlamento e del Governo''. Condividi