ROMA - Eccezionale partecipazione alla manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil, con lo slogan 'Futuro al lavoro', a Roma, per sostenere la proposte unitarie su crescita, sviluppo, lavoro, pensioni e fisco e chiedere al governo di aprire un confronto di merito e cambiare la politica economica, ascoltando i sindacati.

Il corteo, partito da piazza della Repubblica è arrivato in piazza San Giovanni (come è noto la piazza dove si svolge il grande comizio è stata cambiata in previsione di una partecipazione ben più ampia di quella che era stata prevista (basti pensare che solo dalla piccola Umbria ben 27 pullman si sono mossi alla volta della capitale, senza contare i tanti altri che si sono organizzati con il treno o con mezzi propri), dove dal palco, intorno a mezzogiorno, hanno poi preso la parola i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.

GLI SLOGAN. Tanti gli striscioni e gli slogan che hanno accompagnano il corteo. 'Meno stati sui social, più stato sociale", "Giù le mani dalle nostre pensioni", "Subito una legge per la non autosufficienza", "Non siamo il vostro bancomat", "C'è solo una razza quella umana", recitavano alcuni.

Tante anche le tante bandiere dei sindacati confederali e delle diverse categorie, accompagnate dai palloncini rossi della Cgil, verdi della Cisl e blu della Uil. Non mancavano la musica e i cori, come "È ora di cambiare".

È una manifestazione colorata, partecipata e democratica, hanno sottolineato gli stessi organizzatori.

GLI INTERVENTI DAL PALCO

"Non siamo contro il Governo ma gli chiediamo di convocarci o la mobilitazione proseguirà". Così il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, da piazza San Giovanni per la manifestazione unitaria 'il futuro a lavoro'. "Con l'unità faremo stare zitti coloro che non vedono che c'è un Paese che deve crescere", ha detto Barbagallo chiudendo gli interventi dal palco.

Landini – “Se il governo ha un briciolo di saggezza e intelligenza deve aprire il tavolo con i sindacati. Se non dovesse succedere deve sapere che noi non ci fermeremo qui e andremo avanti finché non porteremo a casa quello che abbiamo chiesto, risultati”, dice dal palco il leader della Cgil. “Noi siamo il cambiamento e chiediamo il cambiamento delle politiche del Paese. Noi vogliamo giustizia sociale e che al centro tornino la persona e il lavoro“, continua Landini.“Nella legge di stabilità i salari nel pubblico impiego aumentano di14 euro lordi nei prossimi tre anni: non si rendono conto che così offendi te stesso e quelli che lavorano. Investire sul lavoro pubblico significa non solo dare un riconoscimento salariale ma anche intervenire su una idea di crescita del Paese”, ha aggiunto  il leader Cgil. “I soldi dove si prendono? Bisogna andarli a prendere dove sono: c’è un’evasione da 120 miliardi l’anno e il 90% dell’Irpef  lo pagano i lavoratori e i pensionati. Ma di cosa stiamo parlando?”. Serve “una vera riforma del fisco che non è la flat tax“.  Bisogna “rivedere integralmente la legge Fornero, quota 100 non basta. Sul reddito di cittadinanza si fa confusione tra lotta alla povertà e ricerca del lavoro”. “Non abbiamo scritto Jo Condor in fronte: quando il governo discute con noi deve affrontare seriamente i veri problemi. Noi non siamo in piazza contro la povertà ma abbiamo presentato una piattaforma precisa su cui avviare un dialogo”, continua il leader della Cgil sollecitando il governo dal palco della manifestazione. E sui 6mila navigator in arrivo per il reddito di cittadinanzaincalza: “È un capolavoro, 6 mila lavoratori che saranno assunti con un contratto di collaborazione per reclutare altri lavoratori che a loro volta saranno precari“. Poi il monito rivolto sempre all’esecutivo: “Andiamo avanti – conclude Landini – e il governo torni indietro se no va a sbattere”,

Furlan – “Il governo esca dalla realtà virtuale e si cali nel mondo reale, del lavoro”, ha spiegato dal corteo la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, e “il governo deve cambiare la linea economica” perché “l’Italia è ad un passo dalla recessione economica” e “occorre cambiare assolutamente rotta”. Dal palco ha poi aggiunto che l’esecutivo “oggi ha una chance bellissima: uscire dalla retorica della crescita che non c’è ed entrare nel confronto per la crescita”. “Come si fa a dire che il 2019 sarà un anno bellissimo? (il riferimento è all’uscita imbarazzante del premier Conte, ndr) Se le cose vanno avanti così, non ci crede più nessuno. Apriamo un confronto vero”.  “Tante persone sono qui oggi a chiederlo, anche le imprese, e lo facciamo uniti, insieme. E continueremo a farlo uniti. Rappresentiamo 12 milioni di persone. Insieme facciamo ripartire l’Italia”. “Perché si sblocchino le infrastrutture, si investa su crescita, formazione e pubblica amministrazione, perché si dia dignità al lavoro e al suo popolo, noi oggi siamo qui. Abbiamo già detto queste cose al governo, ahi noi inascoltati“, ha concluso la leader Cisl.

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