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GUBBIO - Una cerimonia semplice e sentita, con la partecipazione di amici, parenti, conoscenti, è stata quella dell’intitolazione questa mattina dell’ex via del Globo al professore Pietro Ubaldo Angeletti, da tutti chiamato "Piero". «Emozione, orgoglio, ammirazione – ha esordito il sindaco Orfeo Goracci nello scoprire la lapide che ricorda il medico e scienziato – sono le sensazioni che proviamo per una figura di fama internazionale che non ha mai dimenticato la sua città d’origine. Anzi, ne ha fatto un luogo di riferimento non solo di vita, tornandovi ogni volta che poteva, ma anche di importanza scientifica con la creazione nel 1982 di un centro sull’ipertensione. Oggi, compiamo un gesto simbolico ma di grande significato per onorare la sua memoria e l’importanza di una carriera dedicata ad un impegno di altissimo livello, che lo ha visto per anni al fianco del Premio Nobel Rita Levi Montalcini.» A ricordarlo anche il fratello Mario e il cognato Luigi Frati che con lui ha condiviso professione e ricerca. Quest’ultimo ha sottolineato che la vecchia intitolazione della via non avrebbe potuto essere più appropriata, poiché “Piero” era cittadino del mondo. Ha anche sottolineato quanto debito scientifico abbia verso di lui la scoperta per la quale la Montalcini ha avuto il riconoscimento mondiale ma Angeletti aveva da tempo lasciato la ricerca per la direzione di un’importante casa farmaceutica. «Questa è una via – ha sottolineato il fratello Mario Angeletti – tante volte percorsa in 25 anni per andare e venire da casa. A “Piero” piacerà vedere qualcuno fermarsi qui a ricordarlo. » Nato a Gubbio il 20 maggio 1932, Angeletti dopo gli studi classici, si laureò in Medicina e Chirugia con lode nel 1955 presso l'Università di Perugia. La passione per la scienza medica gli era stata trasmessa dal padre Elio, medico di tante famiglie eugubine per mezzo secolo, dal 1925 al 1975. Appena laureato fu medico interno presso la Clinica Chirurgica, diretta dal professor Paride Stefanini. Poco dopo vinse il concorso di assistente ordinario nell'Istituto di Patologia Generale dell'Università di Perugia, dedicandosi a ricerche di patologia sperimentale nel campo del diabete mellito. Figura di medico illustre, ricercatore in vari campi scientifici condotti in Italia e all'estero, soprattutto negli Stati Uniti a fianco dei professori Rita Levi Montalcini e Stanley Cohen, dando impulso fondamentale agli studi nel campo della neurobiologia, e contribuendo in maniera determinante al conferimento, a tali studiosi, del premio Nobel per la medicina nel 1986. Nel 1962 il professor Angeletti rientra in Italia ed organizza presso l'Istituto Superiore di Sanità (dove diviene ricercatore di ruolo) i laboratori di neurobiologia che consentono il ritorno in Italia, prima a tempo parziale e poi a tempo pieno (1977), della professoressa Rita Levi-Montalcini. La dimensione complessa della ricerca scientifica e la scarsa attenzione che in quel periodo essa aveva in Italia, nonché la crisi in cui precipita l'Istituto Superiore di Sanità, spingono il professor Angeletti verso strade alternative: nel 1976 egli è direttore della ricerca chimica e farmacologia della multinazionale USA Merck Sharp & Dohme (MSD). Il suo credito scientifico induce la grande industria farmaceutica a reinvestire in ricerche in Italia e gli eccellenti risultati portano il professor Angeletti al vertice di MSD Italia, come presidente ed amministratore delegato dal 1982, sviluppando così ulteriormente gli investimenti in ricerca di base e clInica, con studi che coordina personalmente. Nasce nel 1987, a Pomezia di Roma l'Istituto di Ricerche in Biologia molecolare (IRBM) per favorire il radicamento nazionale della ricerca medica avanzata. Questo istituto ora è intitolato al professor Angeletti. L'attenzione per i risvolti sociali della ricerca biomedica e l'attaccamento alla città natale, fanno si che il professor Angeletti promuova proprio a Gubbio l'attivazione di un Centro di Medicina Preventiva per lo studio ed il controllo dell'ipertensione arteriosa e della malattia arterosclerotica e cardiaca. Si tratta di un progetto clinico-sociale che ha reso celebre Gubbio nel mondo medico, dato che vi è solo un altro studio rilevante di questo tipo: il Framingham, nel New England americano. Sono raggiunti eccellenti risultati, perché la popolazione a rischio viene controllata ed indirizzata verso forme di prevenzione e cura precoce. Nel 1992, dopo una brevissima malattia, il professor Angeletti scompare, ma il suo ricordo resta vivo per avere egli conseguito risultati di notevole rilievo scientifico e sociale i cui effetti sono ancora oggi presenti e citati sia nel mondo scientifico che in quello imprenditoriale. Condividi