di Nicola Bossi Un cambio di passo sia interno al partito che di coalizione. E' questo il grande sogno di Rifondazione Comunista che a Perugia (ma come anche a Terni) ha deciso di scommettere ancora sul centrosinistra e sul candidato Boccali. Ma soltanto in virtù di un programma che obbliga ad ingranare una nuova marcia. Come hanno voluto sottolineare il segretario regionale Stefano Vinti e il segretario provinciale Enrico Flamini. "Abbiamo lavorato - ha spiegato Vinti - sul programma in tutti questi mesi e da qui siamo riusciti a tirare fuori due punti per il nostro popolo di sinistra fondamentali: il primo, la mobilitazione di comuni e provincia per la soluzione della crisi e salguardia quindi dei posti di lavoro; il secondo punto, avviare nuovi processi di innovazione e di eccellenza per salvare lo stato sociale all'interno di uno stato federale". Il segretario Flamini aggiunge inoltre che Rifondazione nella discussione con gli alleati è "riuscita a portare a casa un nuovo modello di sviluppo da qui a dieci anni non più subordinato come in passato alle tre 'C' ma alla qualità, innovazione e nuovo welfare". La lista alle comunali di Perugia Rifondazione Comunista vede la conferma dei consiglieri uscenti Fabbri, Ciccone e Rossi e dell'assessore ai lavori pubblici Claudio Bazzarri (indipendente). Ma la novità assoluta è rappresentata dalla capolista Monia Salamone, cassaintegrata della Limoni. "Abbiamo voluto collegare i candidati alle battaglie sociali e lavorative che il partito sta portando avanti in questa fase" spiega il coordinatore dei circoli di Perugia Luciano Della Vecchia "la dimostrazione sta nella scelta della capolista che abbiamo fatto. Monia Salamone rappresenta un disagio causato da un modello economico che noi combattiamo e combatteremo sempre". La lista del Prc alle comunali di Perugia è stata salutata positivamente dal candidato a sindaco Wladimiro Boccali che ha "parlato di persone specchiate e di grande qualità che certamente possono portare consenso al progetto di nuovo centrosinistra che la coalizione si è dato. Noi vogliamo guardare al futuro e non al passato per questo il 6 e 7 giugno non sarà un referendum sulle amministrazioni che ci hanno preceduto". Condividi