Stefano Vinti
Segretario regionale Prc-Se
Rifondazione comunista ritiene che l'approvazione del regolamento di applicazione del Fondo per la non autosufficienza sia una scelta di civiltà molto importante e positiva, che tenta di dare una risposta a tutti i cittadini non autosufficienti e alle loro famiglie. Un provvedimento atteso, di grande complessità, reso ancora più difficile dal taglio draconiano delle risorse (- 50%) imposto dal Governo Berlusconi agli investimenti per le politiche sociali.
Un provvedimento che stato concordato, discusso e definito con le associazioni e le organizzazioni sindacali più rappresentative: tutti soggetti a cui va il ringraziamento del gruppo consigliare di Rifondazione comunista per la collaborazione prestata.
Il regolamento prevede che l'erogazione delle prestazioni e dei servizi assicurati dal Fondo, sulla base di rigorosi accertamenti compiuti da unità multidisciplinari di valutazione composte da dirigenti pubblici di varie competenze (accomunati da elevate professionalità ed esperienza) terrà conto di tre criteri prioritari: la gravità clinica del soggetto non autosufficiente, la fragilità sociale in cui vive l'interessato e il livello del reddito individuale.
Il regolamento prevede inoltre l'esenzione totale dalla compartecipazione ai costi del servizio per i redditi sotto i 5 mila euro lordi annui, l'esenzione parziale (dal 30 al 50%) fino a 20 mila euro e la non esenzione oltre i 40 mila euro annui.
In sede di prima applicazione sono previste le seguenti prestazioni: assistenza tutelare, misure di sollievo, servizio residenziale e semiresidenziale temporaneo, trasporto, assegno di sollievo alle famiglie che si fanno carico dell'assistenza a domicilio. Trattandosi di misure regionali e non statali, si provvederà con gradualità nell'erogazione delle prestazioni, proporzionalmente alle risorse disponibili – nella fase transitoria – in base del “bisogno assistenziale” stabilito dagli esperti del settore.
A fronte di un atto di così grande rilevanza sociale, appaiono del tutto pretestuose e strumentali le deboli argomentazioni di chi, annunciando le proprie dimissioni dalla commissione, vuole creare solo polveroni elettorali, oscurando gli incivili tagli del Governo Berlusconi alle politiche sociali e alla difesa della dignità personale dei più deboli e dei malati. Un giochetto a cui non intendiamo prestarci, per salvaguardare da inutili polemiche elettorali il vero dramma di tanti cittadini e famiglie che in alcuni casi vivono situazione impossibili.
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