STRASBURGO (Francia) - La Corte di Strasburgo riconosce che l'Italia ha violato il diritto alla difesa di Amanda Knox durante l'interrogatorio del 6 novembre 2007 nell'ambito delle indagini sull'omicidio di Meredith Kercher, ma non ha ricevuto prove che confermino i maltrattamenti da parte della polizia durante lo stesso interrogatorio. Così i giudici sul ricorso presentato dalla stessa Knox.

La giovane americana e Raffaele Sollecito erano stati condannati ma poi definitivamente assolti dalla Cassazione per l'omicidio della studentessa inglese avvenuto a Perugia la sera del primo novembre del 2007. Entrambi si sono sempre proclamati estranei al delitto.
Per l'omicidio Kercher è stato definitivamente condannato a 16 anni di reclusione Rudy Guede.

"Spero che sia l'ultima vicenda giudiziaria legata a questa storia...": Amanda Knox ha accolto quasi in lacrime la decisione di Strasburgo che ha appreso collegata via Skype con uno dei suoi legali, l'avvocato Carlo Dalla Vedova. Amanda Knox è ora a Seattle con il suo fidanzato.

"Sono sollevata - ha detto al suo legale - perché è stato confermato che sono stati violati i miei diritti di difesa".
"E' stato il più grande errore della storia giudiziaria italiana degli ultimi 50 anni, considerando anche il clamore mediatico suscitato dalla vicenda" ha invece commentato l'avvocato Dalla Vedova. "E' stato fatto un danno enorme a questa ragazza" ha aggiunto parlando con l'ANSA.

Per l'altro difensore, l'avvocato Luciano Ghirga, quella di Strasburgo "è una decisione importante" perche "è stato infatti affermato il principio che è stato violato il diritto di difesa di Amanda Knox".

 

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