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NEW YORK – Il Festival dei Due Mondi “is back”, è tornato, in tutta la forza del suo “glamour” e della sua proposta culturale, che dall’epoca della sua fondazione per iniziativa del maestro Gian Carlo Menotti, oltre cinquant’anni fa, avevano fatto per lunghi anni della manifestazione spoletina uno dei più prestigiosi appuntamenti della cultura italiana e mondiale. A rimarcarne in grande stile il ritorno è stata la presentazione che il direttore artistico della manifestazione Giorgio Ferrara e Alessandra Ferri, già stella dell’“American Ballet Theatre” ed ora direttrice del settore danza del “Festival dei Due Mondi”, ne hanno fatto ieri a New York, in una conferenza-stampa tenutasi al “Museum of Modern Art”. Una scelta non casuale – ha sottolineato Ferrara -, sia per il luogo prestigioso eletto a cornice di un evento, che si prefigge di raggiungere l’eccellenza in tutte e quattro le “discipline dello spettacolo” (opera, musica, danza e teatro), sia per il chiaro messaggio da lanciare: “Il senso di questa giornata che abbiamo fortemente voluto – ha detto Ferrara – è dare il segno che ci siamo di nuovo, e al tempo stesso di sottolineare due importanti proposte del festival di quest’anno, che possono ben interessare il pubblico americano: la regia di Woody Allen dell’opera di Puccini ‘Gianni Schicchi’ e quella di Robert Wilson per ‘Happy Days’ di Beckett. Sono le proposte di due grandi registi, notoriamente apprezzati più in Europa che in America, e quindi – ha concluso scherzando Ferrara, rivolgendosi ai giornalisti americani -, se volete vedere questi due spettacoli, dovete per forza venire a Spoleto”. “Quello di Spoleto è un festival molto importante – ha detto Alessandra Ferri, nuova direttrice del settore Danza della manifestazione – e per me è molto bello aver intrapreso questa avventura insieme a Giorgio Ferrara: quest’anno il programma della danza è particolarmente ricco, visto che abbiamo chiamato a Spoleto i tre migliori coreografi del mondo, Alexei Ratmanski, Christopher Wheeldon e Wayne McGregor, oltre che il ritorno (dopo 40 anni di assenza dal Festival) di Pina Bausch e del suo ‘Tanz Theater Wuppertal’. C’è insomma l’occasione – ha sottolineato Alessandra Ferri – di capire a Spoleto cosa sia oggi la danza moderna, nelle sue più alte espressioni”. “L’idea del Festival venne al maestro Menotti proprio qui a New York – ha detto il sindaco di Spoleto – e con l’iniziativa di oggi è come se fosse un po’ tornato a casa”. Stefano Cimicchi, amministratore unico dell’Azienda di Promozione Turistica dell’Umbria che ha organizzato la promozione delle edizioni 2009 del Festival spoletino e di “Umbria Jazz”, insieme ad eventi collaterali che hanno coinvolto, presso l’Enit di New York, operatori turistici umbri e americani, ha detto che “il Festival di Spoleto è davvero tornato ad essere il Festival dei Due Mondi”. Condividi