Rifondazione comunista contro il ministro dell'Interno Roberto Maroni. Il segretario del Prc, Paolo Ferrero, lo attacca in una dichiarazione per la decisione di sbarcare in Libia gli immigrati soccorsi nel Mediterraneo. "Rispedire in Libia direttamente dal mare, senza neanche far loro toccare terra e soprattutto senza identificarli, centinaia di immigrati clandestini è - accusa Ferrero - una scelta profondamente sbagliata, un atto illegale e una procedura che - come notano già l'Alto commissariato delle Nazioni Unite e Medici senza frontiere - viola diversi principi di diritto internazionale, a partire dal principio di non respingimento". "Anche la Corte europea - continua la nota del leader del Prc - ha condannato le procedure del rimpatrio forzato perché lesive del diritto d'asilo e proprio del governo italiano. Maroni ha ben poco di cui vantarsi, anzi dovrebbe vergognarsi di quello che ha fatto: l'Italia è e dovrebbe restare un paese civile dove i profughi di guerra, a partire da donne e bambini del Corno d'Africa che fuggono dai signori della guerra, vengono accolti e non respinti alle frontiere sulle basi delle più elementari norme del diritto internazionale. Allontanare persone dall'Italia senza averle identificate e senza permettere l'accesso, a chi ne ha diritto, alle procedure sul diritto d'asilo è un comportamento illegale - conclude Ferrero - al di fuori di ogni legislazione nazionale e internazionale". Condividi