di Daniele Bovi
Ok la campagna mediatica, i manifesti in stile Benetton, oppure il “Sindaco subito” sotto la faccia di Sbrenna insieme al bellicoso proposito di rifondare la città che, logica e vocabolario alla mano, significa raderla al suolo e poi ricostruirla. Oppure abbandonare gli etruschi colli come una tribù nomade delle steppe asiatiche per rifondare una città dove, come cantava Rino Gaetano, “il cielo è sempre più blu”. Blu Sbrenna e blu Pdl, ovviamente. Comunque sia, sul piano degli incontri sul territorio, del contatto con la gente, del presidio quasi militare del suddetto, Boccali straccia Sbrenna.
Per la precisione, con un punteggio di 74 a 11: tanti sono infatti gli incontri con il popolo, rispettivamente, del candidato del Pd e di quello del Pdl per le giornate a venire. Le più calde della campagna elettorale, l'ultimo miglio che porta al redde rationem del sei e sette giugno. Un Boccali uno e quasi trino con una media di 2,74 incontri al giorno con anche punte di cinque. Circoli del Pd, ristoranti, cva, bocciofile, mercati, circoli Arci, polisportive e chi ne ha più ne metta. La strategia è quella del vi staneremo casa per casa, cva per cva, bocciofila per bocciofila. Fino all'ultimo voto. E vabeh che la struttura del Pdl non può competere con quella del partito di Gramsci-Togliatti-Longo-Berlinguer-Franceschini Dario, però qualcosina in più si poteva pur fare da parte dello staff berlusconiano.
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