Carmine Calvanese
Secondo i dati di un rapporto pubblicato dal Sole 24 Ore, il capoluogo ternano risulta essere una delle città con il costo della vita più basso.
Infatti Terni nella speciale classifica si piazza immediatamente dietro alla città partenopea, con aumento del tasso tendenziale annuo del costo della vita salito
pari all’1,2 %.
Nel mese di aprile, invece, l’aumento e’ stato dello 0,2%, contro una media nazionale dello 0,3%.
La graduatoria e’ stata stilata prendendo come punto di riferimento un paniere composto da 20 beni di largo consumo, tra cui biscotti, acqua minerale, spinaci, riso, carne, cioccolata, latte, olio, pasta, biscotti e caffè.
L’acquisto di un intero paniere di beni su base annua a Terni costa 3.045 euro, mentre a Rimini, la città più cara d’Italia, 4.127 euro.
Dietro Napoli e Terni, si piazzano in ottima posizione Potenza, Bari, Caserta, Reggio Calabria e la vicina Perugia.
Tra le città più care, invece, compaiono, dopo Rimini, Ferrara, Aosta, Treviso, Bolzano, Venezia.
È evidente, che anche da questa classifica trapela un’Italia spaccata in due,da una parte il ricco e spendaccione Nord, e dall’altra il povero ed “accorto”
Sud.
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