Una casa d'appuntamenti al primo piano di uno stabile di via Damiano Chiesa, a Terni, è stata scoperta dalla squadra mobile della questura. Il presunto gestore dell'attività illecita, un colombiano di 40 anni, è stato denunciato a piede libero per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
L'operazione è stata illustrata stamani, nel corso di una conferenza stampa, dal dirigente della squadra mobile Luca Sarcoli. Gli accertamenti sono stati avviati quando gli abitanti nel condominio hanno segnalato alla polizia un via vai sospetto di uomini dall'appartamento.
Alcuni agenti, dopo appostamenti e verifiche, spacciandosi per clienti hanno fatto irruzione nell'abitazione trovando - è stato riferito - una romena di 29 ani che si prostituiva. Le verifiche successive hanno consentito agli investigatori di accertare che la casa era stata presa in affitto da una napoletana dichiaratasi moglie del colombiano. Secondo la polizia quest'ultimo, residente a Modena, periodicamente attraverso un conto corrente riceveva dalla romena il 50 per cento dei suoi proventi conseguenti alla prostituzione che fruttava alla donna 70 euro a prestazione.
La polizia ha accertato che dal 14 marzo allo 28 aprile di quest'anno, la giovane ha inviato al sudamericano oltre 9mila euro. Sono ora al vaglio della polizia le posizioni della donna napoletana e di una colombiana amica dell'uomo denunciato. La squadra mobile ha sequestrato l'appartamento, 300 profilattici, ricevute di pagamento e di conti correnti.
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