Carmine Calvanese Le doti oratorie di Nichi Vendola sono note, così come è nota la sua fama di affabulatore televisivo, quella che a molti non è nota è la sua non brillante figura al cospetto della presentatrice Lucia Annunziata, nella trasmissione televisiva “In mezz'ora” andata in onda domenica scorsa su Raitre. Secondo la stessa presentatrice, il Governatore della Regione Puglia è apparso spesso evasivo, inconsistente nell’esposizione delle sue tesi e nella contrapposizione “verbale” con il suo ex compagno di partito, Paolo Ferrero. Il leader del PRC, semplice, pacato, educato e concreto, è apparso più sicuro di se e soprattutto più “convinto” delle argomentazioni esposte. Ferrero ha svariato con sicurezza su vari temi dell’attualità politica, dal fallimento dell’esperienza nel governo Prodi, all’accordo Fiat e Chrysler, che secondo il leader del PRC “va bene per i dirigenti non è detto vada bene per gli operai. Ferrero ha poi attaccato il voto favorevole al federalismo dell’Italia dei Valori. Su quest’argomento è stato “goffamente” e “miseramente” accusato da Vendola di aver votato, nella passata legislatura, il federalismo proposto dal governo Prodi. A questa accusa, Ferrero ha replicato accusando Vendola di avere la memoria corta o di far finta di non averla, poiché a quella proposta l’ex ministro alle Politiche Sociali aveva espresso il suo voto contrario. Il “sinistro affabulatore” ha cercato quindi di far passare l’esperienza governativa, come un’esperienza “personale” di Paolo Ferrero, il quale ha controbattuto, ribattendo che quel governo era appoggiato dal PRC tutto (Turigliatto escluso ndr) in cui anche Vendola militava, oltre che dai suoi attuali colleghi di lista nell’esperienza di Sinistra e Libertà. La conduttrice ha cercato di dare un po’ di pepe alla discussione, punzecchiando i due sulla scissione. Secca la replica di Ferrero, che ha rivendicato la diversità di vedute sulla cosiddetta “unità a sinistra” e sulla collocazione del PRC a livello europeo nel GUE e non nel gruppo socialista. Vendola, dal canto suo, si è dichiarato orgoglioso della sua alleanza accordo con i socialisti di Bobo Craxi. Nell’Italia berlusconiana succede anche questo, per un ex comunista è più facile definirsi orgoglioso delle proprie “amicizie” socialiste-craxiane, piuttosto che rivendicare con coraggio e orgoglio le “ragioni” di una militanza comunista. Triste l’epilogo finale, con la maestrina Annunziata che accusava lo scolaretto Vendola di essere fumoso e di girare sulle domande, mentre promuoveva il concreto Paolo Ferrero. Quando la concretezza batte la retorica. Condividi