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di Nicola Bossi Tenere fermi i consumi pro-capite di rifiuti, aumentare la riciclata e pensare al miglior metodo per chiudere il ciclo dei rifiuti, senza portare altre quantità nelle discariche ormai colme a tal punto da tracimare. Sono questi i tre grandi obiettivi del piano dei rifiuti che da un anno e mezzo è in fase di elaborazione in Regione. Il piano prima di tutto - come precisato in aula dal relatore di maggioranza Franco Tommasoni (Pd) - prevede azioni di contrasto alla crescita della produzione di rifiuti. Erano 468 mila tonnellate nel 2002, salite a 552 mila nel 2006. Si vuole tenere questa soglia almeno fino al 2013 con una tolleranza massima di un aumento dell'1 per cento. La seconda fase prevede il riciclaggio dei rifiuti con una decisa politica di raccolta differenziata che ad oggi è ancorata a livello regionale tra il 25-35 per cento, a secondo dei territori. Obiettivo per il centro sinistra umbro e' quello del 65 per cento nel 2012, grazie alla raccolta porta a porta, tariffazioni mirate per far adottare comportamenti virtuosi agli utenti, servizi adeguati alle diverse aree regionali (definiti dai piani d'ambito). Infine la chiusura del ciclo che vuol dire utilizzare tecnologie in grado di smaltire i riufiuti che non possono essere riciclati. Termovalorizzatori? Torcia al Plasma? Il relatore di maggioranza si limita a dire che verranno utilizzate le migliori "tecniche disponibili, anche per il miglior controllo delle fasi di smaltimento finale minimizzando la necessita' di smaltimento in discarica, fino all'obiettivo zero''. Morale della favola ancora non si sa quale strumento e dove. Continuano a funzionare le discariche di Belladanza, Borgo Giglione e Le Crete. Le altre chiuderanno. Condividi