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CANNARA - Il Memorial Manuel Baroni, che domani, domenica 3 maggio, scriverà il suo quattordicesimo capitolo di storia, continua nel segno del ricordo di Manuel Baroni e della passione per lo sport delle due ruote che la comunità cannarese ha sempre espresso seppur in varie forme. Infatti il ciclismo ha radici lontane, in questo lembo di terra che sorge al centro della Valle Umbra, fra il Subasio e a ridosso dei Monti Martani, nel giugno ’48 tal Sciarta alfiere del Velo Club Vetralla si aggiudica il 1° GP Cannara e la storia ciclistica cannarese, almeno quella testimoniata dall’albo d’oro, si apre così. L’attività organizzativa continua alternata a lunghe pause, che vedono emergere il cannarese Fausto Filippucci, dalla stagione ‘86 meccanico di varie rappresentative nazionali di ciclismo, collaboratore di tecnici nazionali come Gregori, Callari, Zenoni e Fusi. Dopo dieci anni, l’improvvisa scomparsa di Manuel Baroni, vede coalizzarsi tutte le anime associative di questa laboriosa cittadina che insieme all’amministrazione comunale, da vita al Memorial. Gli amministratori cittadini con in testa l’assessore allo sport Fiorello Turrioni, sottolineano a gran voce: “Lo sforzo organizzativo profuso negli anni dalle famiglie Filippucci, Baroni e dalla stessa amministrazione comunale per dar vita a questa manifestazione, che è riuscita ad unire tutte le associazioni operanti nel territorio, ci regala annualmente questo importante momento sportivo e di aggregazione per la comunità cannarese, in memoria di un ragazzo strappato alla vita in età adolescenziale. Siamo orgogliosi di questa manifestazione che anche quest’anno rinnova il successo organizzativo e partecipativo, con oltre 150 corridori al via”. Una gara dai due volti, nella prima parte circuito completamente pianeggiante spazio a quegli atleti che non riescono ad esprimere il meglio delle loro doti atletiche in salita, mentre nel finale la doppia scalata dell’impegnativa salita di Collemancio, ma l’atleta che punta al successo finale dovrà accumulare diversi secondi in salita, in quanto tra discesa e pianura, ci sono sette chilometri di strada a favore degli inseguitori per tentare il recupero Condividi