ORVIETO - Nelle audizioni di luglio scorso il ministro Bonafede, che fu nostro ospite ad Orvieto durante la campagna referendaria a difesa della Costituzione, ha specificato che sono in atto gli studi per ridefinire la geografia giudiziaria e revisionare l’odiosa riforma Cancellieri. Le questioni all’ordine del giorno sono inizialmente quella dei luoghi ad alta densità di criminalità, e non è il nostro caso, e quelli di difficile raggiungibilità come le isole, ed anche questo non è il nostro caso. In effetti la perdita del tribunale di Orvieto rappresenta un elemento di pura e semplice accessibilità alla giustizia di prossimità e questo vuol dire che rispetto ad altre realtà potremmo non essere in prima linea per riavere qui da noi gli uffici ed il punto di riferimento del circondario giudiziario e conseguentemente poter ridare vita all’Ordine degli avvocati di Orvieto.

Tuttavia secondo la portavoce dei pentastellati Lucia Vergaglia, a sua volta avvocato, si può intervenire su diversi livelli oltre al partecipare e far fronte comune con gli altri Tribunali anzi ex Tribunali. Da parte del M5S è infatti partita la settimana scorsa una lettera al Ministro per mettere in primo piano anche la questione e la valenza di alcune caratteristiche fisiche e geografiche, quelle con le quali ci siamo fatti riconoscere come aree interne e quindi come aventi diritto ai servizi sul territorio, ma per farlo occorre promuovere un incontro con i tecnici del ministero.

«Nel rispetto delle prerogative istituzionali – spiega Vergaglia - non possiamo e non vogliamo sovrapporci al lavoro dell’amministrazione e del personale del nostro Comune e neppure vogliamo scavalcare gli accordi, però abbiamo il dovere di creare le condizioni di un incontro e di un approfondimento proprio qui ad Orvieto;  e questa è una cosa che politicamente possiamo e vogliamo contribuire a fare. E sappiamo bene che in vista del 2019, con una possibile campagna elettorale avvelenata, è nostro dovere anticipare tutte le iniziative per evitare che vengano travisate e destituite del proprio significato e relegate al rango di pura propaganda. Per questo con ampio anticipo abbiamo cominciato a gettare le basi scrivendo direttamente al nostro ministro ed invitandolo a prendere in considerazione un supplemento di indagine oltre all’annunciato studio per una questione che secondo noi, in passato, è stata sottovalutata come quella del creare le condizioni perché Orvieto, che è nelle aree interne e quindi meritoria di una ulteriore e specifica tutela, non rientrasse in quello scellerato programma di soppressione del nostro nome dalla cartina della geografia giudiziaria. Da parte nostra inoltre c'è la proposta della apertura almeno dello sportello di prossimità per quella parte, rilevante, dell'attività legale che va sotto il nome di volontaria giurisdizione. Specifico che è quella parte del lavoro dei tribunali che non corrisponde al contenzioso quindi allo scontro legale ma che comprende ad esempio tutta la materia arbitrale e quella dello Stato Civile, esempi sono decine.

A mio personale avviso è un modo di rimettere in piedi il rapporto col Ministero e non infrange i rapporti con il comitato degli ex tribunali. Va anche detto che a loro volta, attraverso i propri rappresentanti eletti, anche quei territori si stanno muovendo autonomamente a tutti i livelli, rimaniamo ormai quasi solo noi e per questo ho messo nero su bianco la necessità di non dimenticare Orvieto e chiedere al Ministro di prendere in considerazione quantomeno la prossima apertura almeno di questa parte dei servizi che ho appena descritto.»

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